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Lazio, ag.Correa: "E' partita la vertenza"

ESCLUSIVA TMW - Lazio, ag.Correa: "E' partita la vertenza"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Bladini
sabato 4 dicembre 2010, 20:282010
di Riccardo Mancini

"Sappiamo che non rientra nei piani della società e quindi stiamo cercando di trovare una soluzione. Una delle ipotesi che abbiamo preso in considerazione, è quella della risoluzione del contratto, anche perché è in scadenza il prossimo anno": Così ci eravamo lasciati cinque mesi fa, quando il "dissidente" Lucas Correa stava per salutare, per l'ennesimo anno consecutivo, la Lazio. O perlomeno questo era il pensiero e la convinzione del suo agente, Donato Di Campli. A distanza di quasi mezzo anno, però, la situazione è tutt'altra rispetto a quella auspicata dall'avvocato e dal giocatore stesso. Il fantasista argentino, infatti, dopo un'estate ricca di incognite e di problemi, è ancora di proprietà della società biancoceleste.

UN'ESTATE RICCA DI INCOGNITE - A luglio riuscì ad ottenere il "permesso" di partire con la compagine di Reja per il ritiro di Auronzo, cercò di farsi largo nelle gerarchie del tecnico goriziano, fece di tutto per rubargli l'occhio, ma un infortunio muscolare ne frenò la possibile ascesa. Ad agosto provò a sfruttare l'occasione che il mister gli concesse nell'amichevole contro il Sora, giocata a Fiuggi: una traversa dopo tre minuti, altri buoni tocchi piazzato trequartista davanti a Ledesma, nel rombo studiato per favorire l'arrivo di Hernanes. Non bastò, però, per convincere Lotito, Tare e lo stesso Reja. Da quando è approdato nella Capitale, da Gennaio 2006, ha chiesto solamente una chance, quella che non gli è mai stata concessa. Fu acquistato dal Lanciano, formazione di C1, per una cifra vicina ai 500.000 euro, fu strappato al Cagliari, erano i giorni in cui Lotito aveva ceduto Oddo al Milan per otto milioni. Ma per Rossi e Sabatini, il ragazzo sudamericano non era ancora pronto, aveva bisogno di fare esperienza. Da lì iniziò il suo calvario, da quel momento in poi, la Lazio lo spedì continuamente altrove: prima alla Lucchese ed incassò 50.000 euro per il prestito secco; stesso destino l'anno successivo, in cui si trasferì a Gallipoli (per altri 50.000 euro), poi alla Pro Patria per la medesima cifra ed infine prima al Taranto, stavolta per 100.000 euro, e poi, per sei mesi, al Ravenna. La scorsa estate, invece, dopo tanti rumors e tante indiscrezioni sul suo conto (Wisla, Iraklis, Atletico Roma, Novara e Triestina), si arrivò allo scontro con il club capitolino che non aveva alcuna intenzione di lasciar andare Correa senza monetizzare la sua cessione, ammortizzando gli ultimi 150.000 euro, prima della scadenza del contratto, nel 2011. Di ritorno da Fiuggi, il giocatore venne inserito nel gruppo dei cosiddetti esclusi. Reja chiese alla dirigenza di poter lavorare con un gruppo di 24-25 elementi. Fu accontentato, scatenando l'ira dello stesso Correa e di Di Campli.

L'AGENTE PROMETTE BATTAGLIA - Ad oggi, la situazione, simile a quella vissuta da Ledesma e Pandev, non è cambiata di una virgola. La polemica tra Correa e la Lazio rientra nel calderone di quella tra l'Aic e la Lega Calcio, in atto, ormai da diversi mesi, e che ha portato alla proclamazione dello sciopero per il prossimo week-end. L'argentino, messo ai margini della prima squadra, continua ad allenarsi agli ordini di mister Crialesi, assieme a Christian Manfredini ed a Federico Chirico, ragazzo classe '89 tesserato dalla Lazio ma fino a questo momento mai preso in considerazione. L'avvocato Di Campli, legale di Correa, ha studiato il tutto nei minimi particolari, ha voluto vederci chiaro, è infuriato per il trattamento riservato dal club capitolino al proprio assistito. E lo ha fatto capire a chiare lettere dai microfoni di TMW: "Sono arrabbiatissimo - ha detto Di Campli -, la situazione alla quale siamo giunti è insostenibile, ieri l'avvocato Flavia Tortella ed io abbiamo fatto partire la vertenza al Collegio Arbitrale per mobbing, chiedendo il risarcimento danni e la rescissione del contratto. Contestualmente, ci siamo cautelati, facendo un esposto alla Procura federale. Ciò che ha vissuto Lucas in questi anni, specie negli ultimi mesi,è una vergogna. Non è uno di quei giocatori che guadagnano cifre esorbitanti, ma merita comunque rispetto. Daremo battaglia fino alla fine per far valere i diritti del calciatore. La Lazio, in questo momento, sta andando benissimo, è vero, ma non possiamo far finta di nulla. Giocheremo a carte scoperte, andremo fino in fondo".

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