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ESCLUSIVA TMW - Roberto Di Matteo tra passato, presente e futuro

ESCLUSIVA TMW - Roberto Di Matteo tra passato, presente e futuroTUTTO mercato WEB
Roberto Di Matteo
mercoledì 17 febbraio 2010, 14:222010
di Alessio Alaimo

Cuore che pulsa sentimenti ed emozioni verso l'Italia, quello di Roberto Di Matteo, ex centrocampista di Lazio e Chelsea, ora allenatore del West Bromwich. Con l'ex giocatore di Lazio e Chelsea, Tuttomercatoweb ha fatto una piacevole chiacchierata sul suo passato, il presente, l'Inghilterra e il suo futuro. Un futuro che chissà, potrebbe essere in Italia.

Roberto, qual è il ricordo più bello che hai della tua esperienza da calciatore?
"Ce ne sono un po', ma direi: la prima volta che sono entrato allo stadio Olimpico, la prima volta in Nazionale, i derby contro la Roma e le partite contro la Juve, l'Inter o il Milan".

A causa di un infortunio hai smesso di giocare presto, ma alleni da poco tempo. Nel frattempo a cosa ti sei dedicato?
"Sono andato all'università. Poi ho lavorato a 'Quelli che...' con Simona Ventura, mi sono dedicato alla mia famiglia, ho conseguito il patentino allenatore e mi sono goduto la vita".

A chi ti ispiri come allenatore?
"Uno cerca di copiare ai migliori, non è facile. Durante la tua carriera cerchi di rubare un po' qui e un po' lì dai tuoi allenatori. Ho cercato di apprendere da tutti, quelli che mi sono rimasti impressi sono Sacchi e Zoff".

Gli italiani in Premier League sono Ancelotti e Mancini. Il prossimo anno potrebbe essere il tuo turno.
"Vediamo, siamo primi ma mancano ancora quindici partite. L'arrivo è lontano".

C'è un tuo giocatore che ritieni pronto per il campionato italiano?
"Ce ne sono due tre molto bravi. Però se faccio i nomi me li vengono a prendere (sorride,ndr)".

Hai vissuto l'Inghilterra da calciatore e ora la stai vivendo da allenatore. L'ambiente e il modo di vivere il calcio è davvero più bello rispetto all'Italia?
"Assolutamente si. C'è una cultura sportiva diversa, gli stadi sono costruiti per guardare una partita di calcio, per accomodare i tifosi. E' come se andassi a teatro, lì vuoi avere un servizio. Ecco, allo stadio hai un servizio".

Sembra di capire che l'Italia non ti manca.
"Invece mi manca tanto, sotto tutti gli aspetti".

Ti piacerebbe allenare in Italia?
"Perché no. Nella vita non si sa mai. Ma Sicuramente un giorno tornerò a vivere in Italia. L'altra volta ho letto una mia intervista dove dicevo che non vorrei tornare in Italia da allenatore. In realtà ho detto che prima vorrei andare in Premier e poi si vedrà. Ma in Italia tornerei subito".

Il tuo sogno nel cassetto?
"Un giorno avere la possibilità di allenare una squadra che può competere per traguardi importanti, come le coppe internazionali. Mi piacerebbe guidare un club di un certo livello".

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