Gianluca Di Marzio: "Juve, la caccia alla punta è una priorità"
Caccia alla punta. E'diventata all'improvviso una priorità. La priorità della Juve. Che davanti convive con i problemi fisici di Amauri e la discontinuità di Iaquinta, più Quagliarella che non può giocare in Europa League. Il dilemma è: spendere o non spendere. Deciderà il nuovo Cda se intervenire, il budget di gennaio per adesso non è cospicuo, nel caso aumentasse è comunque già una pronta lista di sogni. Cinque per l'esattezza. Il primo gioca in Francia, si chiama Gignac, è nel giro della nazionale, è stato acquistato l'estate scorsa da Deschamps per il suo Marsiglia. Anche il secondo segna e pure tanto nella Ligue 1, è Lisandro Lopez, l'argentino del Lione, una garanzia sotto rete, un assegno circolare del gol e un altro assegno da almeno venti milioni per prenderlo. In Inghilterra, piace Berbatov: uno che Ferguson voleva vendere pochi mesi fa ma adesso ha riconquistato fiducia e stima, oltre che una maglia da titolare. Poi, ci sono Portogallo e Spagna: là giocano Hulk, nel Porto, e Llorente, nell'Atletico Bilbao, eccoli gli attaccanti nel mirino bianconero per pensare -e fare- un vero salto di qualità.
Per adesso, sono idee. Solo e soltanto idee. Costose e forse nemmeno praticabili, ci sono due mesi e mezzo per capire se e come agire. C'è poi il piano B, chiedere in prestito con diritto (obbligo...) di riscatto Maxi Lopez, Benzema o Bendtner. Sul primo c'è il veto fino a giugno di Lo Monaco ma la Juve continua a seguirlo tutte le domeniche e i rapporti tra i club dopo l'operazione Martinez sono eccellenti. Il secondo è in rotta con Mourinho: l'altra sera in Coppa è stato bocciato forse definitivamente, così a Torino aspettano l'occasione stile Samp con Cassano ai tempi del Real. Il terzo, Bendtner, non è un vero e proprio goleador, fa però reparto da solo, lotta e sgomita, adesso un po' meno perché Wenger gli preferisce sempre Chamakh. Infine, il piano C: il classico usato sicuro, per ora solo un identikit, poche tracce. Una porta a Robbie Keane, in panchina nel Tottenham, l'altra a Pippo Inzaghi, tanto suggestiva quanto clamorosa ma poco praticabile secondo i primi riscontri. Di sicuro, la caccia juventina è cominciata.