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Il Romanista - Carmine Fotia: "Battete la paura"

Il Romanista - Carmine Fotia: "Battete la paura"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
mercoledì 27 ottobre 2010, 07:352010
di Redazione TMW.
fonte di Carmine Fotia per ilromanista.it

La Roma ce la può fare a riconquistare il posto che le spetta tra le grandi del calcio italiano? Io penso di sì, e vi spiego perché.
Capisco che a scriverlo oggi si passa per pazzi, scemi, ingenui. Siccome sono abituato a metterci la faccia (questa mia faccia da romanistaterronenegrodimmerda come mi hanno definito i tifosi della terza squadra della capitale) io lo scrivo, guidato dal pessimismo dell'intelligenza e l'ottimismo della volontà che le giovanili letture gramsciane mi hanno ben inculcato in testa.
L'intelligenza mi fa vedere dove sta il vero punto debole della Roma, che non è né tecnico, né fisico, né tattico ma tutto e soltanto psicologico e perciò assai più complicato da risolvere. Un deficit di autorità, come ho già scritto, che non può che essere risolto da una rapida conclusione della vicenda societaria. L'incertezza rende la squadra insicura e priva di coraggio. Ranieri ha paura di prendere ancora imbarcate di goal e perciò non osa insistere con una squadra d'attacco, i giocatori hanno paura di sbagliare e perciò sbagliano ancor di più. Tra lo spogliatoio e il Mister, malgrado il chiarimento avvenuto la settimana scorsa, non c'è il feeling dello scorso anno. Il carisma manca dentro e fuori dal campo.
Fin qui il pessimismo dell'intelligenza.
Da qui in poi, abbiamo bisogno dell'ottimismo della volontà perché non si può aspettare l'ora X della vendita per vincere il male oscuro che ci taglia le gambe.
La rinnovata fiducia a Ranieri (che noi avevamo già annunciato la settimana scorsa mentre altri lanciavano balle spaziali) è un scelta giusta e logica. Ammettiamo, per assurdo, che si fosse fatta una scelta diversa: sarebbe arrivato non certamente uno di prima fila, ma un ripiego o un traghettatore. Comunque, nessuno che avrebbe potuto risolvere quel deficit di carisma che è il vero problema della Roma.

Meglio, allora, puntare sulla tigna di Mastro Claudio e sulla sua voglia di vincere con la Roma (per venire qui ha rinunciato a un contratto milionario in Inghilterra - anche questo Il Romanista l'ha scritto un mese fa, mentre altri l'hanno scoperto soltanto ora).
Quanto alla squadra, se la Bestia non avesse sciaguratamente sbagliato l'assist e avessimo vinto contro il Parma, ora faremmo tutt'altro discorso.
Perché se i segnali negativi sono stati pesanti (tra tutti, l'infortunio di Taddei, pedina essenziale, e la difficoltà a ingranare del mio adorato Mirko: ma lui, si sa, fa sempre così, si fa attendere, ma quando poi arriva...) quelli positivi non devono essere trascurati: il ritorno del guerriero Mexes, la sicurezza di Pizarro, la continuità di Cassetti, i piedi buoni di Simplicio, la conferma di Borriello e il Capitano che c'è sempre, anche quando esce. Contando che devono rientrare a breve Menez, Perrotta e De Rossi, non è un azzardo intravedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel.
La partita casalinga di sabato prossimo contro il Lecce, la trasferta di Basilea in Champions e infine il derby. Sono le tre tappe in cui si decide il futuro di questa stagione. Non sarà il fato a decidere se saranno stazioni di una via Crucis o le tappe di una riscossa, bensì solo e soltanto la forza di volontà e la voglia di mettersi alle spalle questi giorni bui, giocando con la qualità che questa squadra possiede.
Vincere il derby, poi, cambierebbe il volto della stagione, cancellando tutta l'amarezza che oggi abbiamo dentro.
Tre occasioni per tornare a essere la Roma. La Roma che non ha paura. La Roma che ha fiducia in se stessa. La Roma che si ritrova e così, già da sabato prossimo all'Olimpico, ritrova il suo popolo. Non è il momento di deprimersi. E' il momento di combattere.