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Igea Virtus, la difficile rifondazione di Rendina

Igea Virtus,  la difficile rifondazione di Rendina
giovedì 1 aprile 2010, 17:582010
di Stefano Sica

Sono mesi tormentati per Massimiliano Rendina, il fresco presidente dell'Igea Virtus subentrato a Pietro Caminiti soltanto 60 giorni fa. Non si può dire che l'avventura di questo ex pilota di rally sia iniziata nel migliore dei modi, nonostante le buone intenzioni. Prima le contestazioni, ad opera di un gruppo di tifosi, avvenute dopo la gara persa con la Cisco Roma. Poi la minaccia di dimissioni, infine una situazione di classifica che anticipa un'ingloriosa discesa in serie D. Tutto questo con ben due allenatori avvicendati sotto la sua gestione (Zampollini ed il dimissionario Campolo). In pratica, un progetto che stenta a decollare. Fatto sta che la fiducia della tifoseria giallorossa nei riguardi del proprio patron appare, comunque, immutata, dopo i chiarimenti del caso. C'è la consapevolezza, infatti, che Rendina abbia ereditato una congiuntura complicata.

E non solo da un punto di vista sportivo, con un club che già la scorsa estate aveva registrato un ribaltone societario con l'avvento di Caminiti al posto di Immacolato Bonina. In sostanza, Rendina aveva evitato un fallimento già scritto. Eppure qualche errore è stato commesso in sede di mercato invernale. Una rifondazione affidata a Daniele Muscariello in luogo di Daniele Piraino. Errori testimoniati non solo dal sacrificio di Agostinelli, ma anche dall'arrivo di una pletora di elementi giovani e senza un ricco curriculum. Tutto ciò, unito all'attesa inevitabile di un'amalgama giusta, ha prodotto un congegno non perfettamente oliato. Forse Rendina, a questo punto, dovrebbe svelare i piani per il futuro immediato. E far capire se intende proseguire la difficile ricostruzione del club igeano anche tra i dilettanti.