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Il pagellone blucerchiato 2009

Il pagellone blucerchiato 2009TUTTO mercato WEB
© foto di Filippo Gabutti
venerdì 1 gennaio 2010, 07:002010
di Diego Anelli
fonte Diego Anelli per sampdorianews.net
Sampdorianews.net ha stilato un bilancio dell'annata 2009, commentando le prestazioni di ogni protagonista che abbia lavorato per la causa blucerchiata.

ACCARDI: dal punto di vista tecnico non si discute, è un difensore di sicuro affidamento, capace di offrire un rendimento costante su buoni livelli, ma fisicamente resta purtroppo un'incognita. Anche nel corso del 2009 è stato a lungo ai box, a causa di problemi muscolari, o legati alle ginocchia. Per colpe non sue, non può essere un punto di riferimento inamovibile. Voto: 5.5

BELLUCCI: la prima annata vissuta alle dipendenze di Mazzarri è stata splendida in termini di goal e prestazioni, oltre che encomiabile per abnegazione. Il 2009 si è invece rivelato privo di spazio e soddisfazioni, a causa della riabilitazione seguita ai gravi infortuni patiti e di una condizione fisica di conseguenza lontana da livelli accettabili. Del Neri invece lo ha più volte riproposto da esterno di centrocampo, ruolo discutibile vista l'età del Bello, o come fantasista in situazioni d'emergenza, ricevendo un rendimento altalenante. Voto: 5

BONAZZOLI: la fortuna gli ha ripetutamente voltato le spalle, le operazioni alle ginocchia ne sono la più chiara dimostrazione, ma il 2009, diviso tra Sampdoria, poi Fiorentina e infine Reggina, non è stato ricco di gloria. Non ha digerito qualche fischio ricevuto, noi, dal canto nostro, avremmo preferito non leggere qualche sua intervista durante la sua esperienza viola, nella quale non si parlava in maniera entusiasta del nostro ambiente e qualche nostro tesserato. Voto: 5

BOTTINELLI: la sua breve esperienza in blucerchiato verrà ricordata per il goal decisivo messo a segno nella sfida Uefa contro il Siviglia. Marcatura pesantissima, che ci ha consentito di superare il gironcino, risultato poi vanificato dalla sorprendente eliminazione contro il Metalist. Il suo ruolo era invece il difensore e non si è ricoperto di gloria. Voto: 5

CACCIATORE: il 2009 verrà ricordato in maniera splendida dal giovane difensore piemontese. Il campionato disputato a Trieste è stato utilissimo per acquisire esperienza, sicurezza nei propri mezzi e continuità di prestazioni, tanto da meritarsi il rientro in pianta stabile alla Sampdoria. Del Neri lo vede e lo ha utilizzato in diverse occasioni al posto di Stankevicius sulla corsia sinistra. il 2010 può essere l'annata della definitiva consacrazione, tanto dipenderà dal diretto interessato. Voto: 6.5

CAMPAGNARO: un toro per grinta e caparbietà, un fior di difensore per tecnica, senso della posizione e affidabilità, delicato invece come il cristallo fisicamente parlando. Il polpaccio non gli ha lasciato tregua, tenendolo ai box per buona parte dell'annata, terminata tristemente con l'errore dal dischetto nella finalissima dell'Olimpico. Voto: 5.5

CASSANO: il recente periodo di involuzione va giustamente valutato e motivato, ma non può andare ad offuscare tutto quello di buono fatto dal genio barese nel corso del 2009. A suon di goal, assist e giocate di classe sopraffina, ha contribuito da protagonista a portare fuori la Samp dalla zona retrocessione, a staccare il pass per la finale di Coppa Italia e a portarci a frequentare le zone altissime della graduatoria ad inizio dell'attuale stagione. La scarsa incidenza nei 3 derby, il rigore sbagliato all'Olimpico e un atteggiamento poco predisposto alla copertura vanno tenuti in considerazione, ma sempre e soltanto in un'analisi complessiva. Voto: 7.5

CASTELLAZZI: migliora invecchiando, come il buon vino. Il 2009 non soltanto è stata un'ottima annata per il n°1 blucerchiato, ma sicuramente la sua migliore stagione nell'arco dell'intera carriera. Reattivo come un gatto, autentico salvatore in diverse circostanze, ha portato a casa punti su punti, ha evitato spesso goleade inaccettabili. Non sarà impeccabile in uscita, ma se lo fosse, sarebbe da titolare in Nazionale. Il rinnovo di contrattuale appare inevitabile. Voto: 8.

DA COSTA: è arrivato come meteora, se ne è andato in quanto tale. Poche apparizioni e scarso minutaggio. Voto: 5

DEL NERI: la partenza è stata entusiasmante, inaspettata e di grandissimo impatto. La squadra ha navigato nelle zone altissime, ma, dinanzi alle difficoltà, si è sciolta come neve al sole. Tatticamente resta tra i migliori in circolazione, ma un grande tecnico deve avere la capacità di trasmettere grinta, carattere e motivazioni alla propria squadra: le sfide contro Palermo e Napoli saranno cruciali in tale ottica, e magari dimostrare, si spera, che non risente delle piazze "calde", Roma e Palermo insegnano. Voto: 6.5

DEL VECCHIO: di centrocampisti tecnicamente più dotati ne abbiamo visti tanti in blucerchiato, ma nulla gli si poteva rimproverare per voglia, abnegazione e predisposizione al sacrificio. Ad inizio della scorsa annata ha realizzato numerosi goal pesanti, spesso ha giocato nell'inedito ruolo di punta al fianco di Cassano. Un lungo infortunio lo ha stoppato nel periodo topico della stagione. Spirito da combattente. Voto: 6.

DESSENA: è stato il più importante investimento della Sampdoria nell'estate 2008, con Mazzarri non ha trovato il feeling giusto, anche per colpa di qualche espulsione di troppo, ha quasi perso un anno nel suo percorso di maturazione. Del Neri non lo ha ritenuto indispensabile, Dessena se ne è andato a Cagliari, dove si sta ritagliando belle soddisfazioni. Voto: 5.5

FERRI: l'errorraccio in disimpegno commesso contro il Siena ha pesantemente condizionato il suo rendimento da quel momento in avanti. Arrivato a gennaio come gregario per tappare l'improvvisa emergenza difensiva, non è riuscito a guadagnarsi la conferma. Voto: 5.

FIORILLO: nel settore giovanile e nelle varie rappresentative nazionali raramente ha fallito, in prima squadra invece ha commesso errori dovuti ad un mix di eccessiva sicurezza e inesperienza. In ottica futura resta indiscutibile il suo status di portiere sul quale fare ciecamente affidamento, oggi invece è invece giusto concedergli la possibilità di farsi le ossa altrove. Voto: 6.5

FORNAROLI: ignorato da Mazzarri, non ha trovato collocazioni prestigiose nemmeno quando la Samp si è vista costretta a cederlo in prestito all'estero. El Tuna è il classico attaccante d'area di rigore, forse non era il fenomeno ammirato nei video provenienti dall'Uruguay, ma probabilmente nemmeno il pacco pubblicizzato da qualcuno. Se fosse stato convalidato quel goal al derby, chissà, il destino suo e della Sampdoria avrebbero potuto prendere altre strade ben diverse... Voto: 5.5

FRANCESCHINI: le prime 2 annate in blucerchiate sono state ottime per continuità di rendimento e duttilità tattica, dal 2009 l'età ha forse cominciato a farsi sentire, e, una volta andato in debito d'ossigeno, emergono le qualità tecniche, sicuramente non eccezionali. Ha acquisito lo status di gregario di centrocampo, non è esclusa una sua partenza a gennaio. Voto: 5

GARRONE: il Presidente si sta sempre più appassionando alle sorti della Sampdoria, nonostante alcune critiche verso una gestione societaria basata sul rigore di bilancio. Considera Cassano come un figlio aggiunto, è consapevole del fondamentale ruolo di Marotta, decidendo di tenerselo ben stretto nonostante le ripetute avance provenienti da Juventus e Napoli, non ha smesso di portare avanti due sue "vecchie battaglie": una più equa redistribuzione dei diritti tv, la creazione di un nuovo stadio. Nonostante le voci estive e invernali, Palombo è rimasto a Genova, Pazzini e Cassano, fino a prova contraria, sono i nostri attaccanti. Anche il nostro Presidente è umano, ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma dove erano gli altri imprenditori genovesi quando stavamo annegando nella melma? Lui non ci ha portato in C1, è assolutamente estraneo da scandali stile Calciopoli, non ha atteso, al contrario di alcuni suoi colleghi, il cadavere in riva al fiume prima di acquisire la società di turno. Forse non farà mai follie per la Sampdoria, non sarà il Presidente nato e cresciuto nell'ambiente calcistico, ma forse, vedendo chi lo frequenta, non è assolutamente un aspetto negativo. Voto: 6.5

GASTALDELLO: l'inizio di stagione ha compensato, anche se soltanto parzialmente, il campionato precedente, ricco di distrazioni e amnesie. Il rendimento resta ancora troppo altalenante, anche se appare ancora uno tra i difensori meno "pericolosi" a disposizione. Voto: 5.5

GUARDALBEN: mai impiegato. Voto: ng.

LUCCHINI: vale il medesimo discorso fatto per Gastaldello. Alterna prestazioni autoritarie ad errori non meritevoli del massimo palcoscenico. Con lo stimolo del contratto in scadenza, deve dimostrare il suo vero valore. Voto: 5.5

MANNINI: le ultime prove in debito d'ossigeno non devono offuscare lo straripante inizio di stagione. Se avesse continuato con quel rendimento, sarebbero serviti lingotti d'oro per strappare il riscatto. Indispensabile il suo recupero in vista della ripresa del campionato. Acquisto azzeccato. Voto: 7

MARILUNGO: nello scorcio della passata stagione ha dimostrato di avere i numeri per poter giocare un domani con i "grandi". Ha qualità tecniche, spirito di sacrificio, mobilità e duttilità tattica. L'esperienza di Lecce può regalarci un attaccante ancora più completo e maturo. Voto: 6.5.

MAROTTA: la campagna estiva 2008 era stata errata quasi in toto, visto quanto emerso sul terreno di gioco, ma il fenomeno Marotta non si è sicuramente demoralizzato e ha tirato fuori l'asso quando nessuno più ci credeva: a gennaio Pazzini alla Sampdoria per 9 milioni di euro, sbaragliata una lunghissima concorrenza italiana ed estera. In estate ha poi proseguito il buon operato, affidandosi ad un tecnico capace e reduce da due positive annate come Del Neri e seguendo alla lettera le indicazioni dell'allenatore in ottica mercato: gli arrivi dei fedelissimi Semioli e Tissone, oltre l'arrivo su richiesta di un'alternativa offensiva ne sono la dimostrazione. Con il budget a disposizione riesce quasi sempre a portare a casa il massimo. Da elogiare l'immenso lavoro realizzato nel settore giovanile, i risultati parlano da soli. Un pezzo pregiato. Voto: 7.5

MAZZARRI: una premessa è fondamentale, stiamo parlando di un allenatore finora incapace di fallire, i numeri parlano a suo vantaggio, nel suo curriculum può vantare promozioni, salvezze miracolose a ripetizione, una qualificazione europea. Tutti possono commettere gli errori, anche lui non può salvarsi da questo luogo comune. Dopo un'annata semplicemente perfetta, nella quale ha regalato un migliore Antonio Cassano al calcio giocato, ha valorizzato Maggio e affidato le chiavi del regista all'Angelo Blucerchiato, non è stato esente da colpe nella stagione successiva. Ha forse sbagliato la formazione in occasione della finalissima di Roma, non avrà valorizzato i giovani a disposizione, non ha garantito un gioco spumeggiante (nella seconda stagione), considerazioni magari condivisibili, ma non bisogna ignorare il materiale a disposizione. Maggio ceduto in estate e "rimpiazzato" con Padalino e Stankevicius, Palombo, Accardi e Campagnaro out per mezza stagione, Bellucci fermo ai box, nessun suo pupillo acquistato sul mercato, in campo Padalino, Franceschini, Sammarco e Pieri era il nostro centrocampo, mentre in avanti era Del Vecchio a far compagnia a Cassano. Con tali premesse e una rosa risicata all'osso per affrontare le tre competizioni, Mazzarri, appena ha avuto un attaccante di valore come Pazzini, è riuscito a portarci in finale di Coppa Italia, persa ai maledetti rigori, e farci uscire dalla zona retrocessione, nella quale eravamo frequentatori per mezza stagione, senza dimenticare il precedente passaggio del girone Uefa. I successi con Milan, Siviglia e il buon gioco del ritorno vengono ovviamente coperti dal gap di 22 punti rispetto all'altra squadra cittadina, ai 2 derby persi (ma sempre lottando) e all'eliminazione contro il Metalist, ma l'allenatore ha fatto buona parte del possibile. Voto: 6.5

MIRANTE: lui e Castellazzi hanno sofferto il dualismo tra portieri, una situazione che andrebbe evitata in qualsiasi squadra. Nel ruolo di estremo difensore le gerarchie devono essere ben chiare fin dall'inizio: un titolare, un giovane o un portiere esperto in panchina. Non a caso quest'anno Castellazzi alla Samp e Mirante a Parma stanno rendendo al massimo. Voto: 5.5

MUSTACCHIO: alla Samp ha avuto modo, dopo le ottime prestazioni in Primavera e ai Giochi del Mediterraneo, di ritagliarsi un piccolo spazio in prima squadra, collezionando un paio di presenze e diverse attestazioni di stima. Vale il discorso di Marilungo: deve sfruttare al massimo la possibilità di giocare da protagonista nel campionato cadetto per tornare più navigato alla base. Voto: 6.5

PADALINO: non riesce ad uscire dal limbo nel quale è finito dal suo arrivo a Genova. Prestazioni esaltanti vengono subito seguite da prove opache, vorrebbe spaccare il mondo sulla fascia di competenza, ma spesso non riesce né a garantire adeguata copertura, né a sfondare in fase offensiva. Il 2010 deve essere la prova del nove: dimostrare di essere davvero utile alla causa, riuscendo a creare la tanto ricercata superiorità sugli esterni, oppure accontentarsi di compagini di minor blasone rispetto alla Sampdoria. Ha corsa e la base per non sfigurare, ma la continuità di rendimento è fondamentale. Voto: 5.5

PALOMBO: da quando Mazzarri ha deciso di affidargli le chiavi del centrocampo, nessuno ha più osato farlo riportare nell'originario ruolo di rubapalloni. In realtà, l'Angelo Blucerchiato fa un po' di tutto: imposta, contrasta, sventaglia sugli esterni, lotta, calcia da fuori. Si è conquistato la stima di Lippi che lo ha di fatto rientrare tra i papabili per il Sudafrica, si è confermato giocatore indispensabile per gli equilibri della Sampdoria, senza di lui si fatica dannatamente. Avrà tempo per definire la mira sulle conclusioni da fuori e sui calci piazzati. Voto: 7

PAZZINI: a Firenze nessuno ci credeva più sulle sue capacità realizzative, ci si limitava ad evidenziare il suo grande potenziale, destinato però a restare sprecato e chiuso nel cassetto. Invece, da quando Marotta gli ha fatto respirare l'aria genovese, è scoppiata la Pazzo Mania: a suon di goal strepitosi e prestazioni d'altissimo livello, anche in termini di sacrificio, ha conquistato l'affetto dei tifosi blucerchiati, le copertine dei quotidiani sportivi e la considerazione del Ct Lippi. Tra gli attaccanti italiani soltanto Gilardino può tenergli attualmente testa, un patrimonio inestimabile. Voto: 9

PIERI: anche lui ha reso al di sotto del suo standard nella passata stagione, non garantendo il contributo nella duplice fase, di spinta e copertura, assicurata nei tornei precedenti, sia con Novellino, che con Mazzarri. Non sarà né Maicon, né Roberto Carlos, ma nel crossare ne abbiamo visti tanti, ma davvero tanti di peggiori. Voto: 5.5

POLI: il 2009 sarà per lui un anno indimenticabile. L'exploit in cadetteria con il Sassuolo, le convocazioni nell'under 21, il rientro alla Sampdoria, la prestazione maiuscola offerta contro i Campioni d'Italia, il posto da titolare. Nel 2010 non dovrà far altro che mantenere la propria umiltà, la predisposizione verso il lavoro e il sacrificio, il resto arriverà di conseguenza, ha tutti i mezzi tecnici e tattici per far parlare di sé a lungo. Voto: 7.5

POZZI: ad Empoli ha ripreso confidenza con il goal dopo il grave incidente subito nell'ultimo torneo disputato in A con la casacca toscana. Finora non è riuscito a ritagliarsi lo spazio che avrebbe voluto: Cassano - Pazzini è un tandem da favola, Bellucci viene spesso preferito per la possibilità di giocare in altre zone del campo, la panchina diventa spesso il suo ritrovo. Con questo andazzo rischia di doversi trasferire altrove a gennaio, a meno che non riesca a sfruttare con maggiore determinazione le chance che Del Neri potrebbe riservargli nei prossimi impegni ufficiali. Voto: 5.5

RAGGI: Mazzarri lo ha impiegato in diverse zone del campo, sia in difesa, che a centrocampo, non ha mai deluso fino in fondo, ma, al tempo stesso, non ha definitivamente convinto. Un rendimento discontinuo e una condizione fisica spesso da ritrovare gli hanno fatto perdere il treno giusto: su di lui il Palermo aveva investito circa 8 milioni ma ha deluso, alla Samp ha trovato soltanto minutaggio, rischia di dover lavorare a lungo per poter ritornare ai palcoscenici soltanto sfiorati. Voto: 5.5

ROSSI: Marotta ha deciso di puntare sul talento e sulla voglia di emergere di uno dei numerosi prodotti del florido vivaio parmense. Tra i cadetti spesso partiva dalla panchina, ma, nella massima serie, aveva comunque fatto intravedere buone doti, tanto da suscitare l'interesse delle big nostrane. Alla Samp non è riuscito a stabilizzarsi su un determinato livello di prestazioni: come può capitare ad un giovane della sua età, gli errori, generati da qualunque causa tecnica o caratteriale, possono capitare, l'importante è lavorare per eliminarli, o almeno ridurli, prima di venire bruciato prima del dovuto. Voto: 5.5

SAMMARCO: il suo primo campionato in blucerchiato era stato così scintillante da convincere la Sampdoria a riscattare l'intero cartellino dal Milan, ma purtroppo l'investimento non ha portato i benefici sperati. L'anno passato si è rivelato una delle note più sorprendenti in negativo, non garantendo dinamicità, goal e inserimenti, tutte qualità potenzialmente presenti nel suo dna. La decisione di andare in prestito ad Udine non si sta rivelando particolarmente azzeccata. Voto: 5.

SEMIOLI: Del Neri lo voleva a tutti i costi e lo ha avuto, grazie allo sforzo della società. Finora però non lo abbiamo praticamente mai visto, per colpa della frattura alla spalla. Dal suo rendimento dipende buona parte della mole di gioco blucerchiata: la sua inventiva, la capacità di saltare l'uomo per la superiorità numerica e servire palloni giocabili al tandem offensivo dovranno rivelarsi armi decisive, altrimenti l'esperienza non entusiasmante di Firenze non potrebbe più essere definita un semplice caso. Voto: ng.

STANKEVICIUS: sotto il profilo dell'impegno nessuno può trovargli a dire, ma spesso si ha la sensazione di trovarsi dinanzi ad un giocatore meritevole di rientrare nell'organico, ma unicamente come alternativa ai titolari difensivi. In diverse occasioni ha pagato limiti tecnici, la lentezza ed una scarsa coordinazione negli interventi. Voto: 5

TIFOSERIA ORGANIZZATA: encomiabile, sempre presente, nel bene e soprattutto nel male, in ogni campo italiano ed europeo, a prescindere se si tratti di campionato, Uefa, Coppa Italia, o semplicemente di un'amichevole estiva. Un esempio da seguire anche in relazione alla lotta verso il calcio moderno, in primis per la tematica degli striscioni e della tessera del tifoso. Voto: 8

TISSONE: nelle prime apparizioni ci aveva lasciato positivamente a bocca aperta, eravamo convinti di aver trovato un centrocampista completo: tecnicamente dotato, predisposto alla lotta, dinamico, con il piede caldo da fuori. Dopo l'espulsione rimediata a Bergamo e un paio di acciacchi fisici, è tornato un centrocampista diverso, lento, compassato e spesso fuori partita. Del Neri ha piena fiducia in lui, ora dovrà ripagarla. Voto: 5.5

ZAURI: ha presto perso il posto nell'undici titolare. A prescindere dalle preferenze dell'allenatore, ci si aspettava ben altro rendimento da un giocatore così esperto e completo. Voto: 5.

ZIEGLER: con Mazzarri ha trovato poco spazio, le cose sono andate all'esatto opposto con Del Neri, al quale piace farlo alternare tra difesa e centrocampo, ma una cosa è chiara a tutti: da esterno basso si trova a disagio, non è un difensore e commette continui errori in termini di copertura e diagonali, mentre più avanti può dare il suo più che dignitoso contributo, essendo anche dotato di una buona conclusione. Voto: 5.5.