Import-Export tra l'Inter e Roma: sette nomi in ballo

La predilezione dell'Inter per Roma calcistica è cosa arcinota. Spesso, negli ultimi anni, i nerazzurri si sono concentrati sulla capitale nel tentativo di rinforzare la squadra con elementi più che validi, ed altrettanto di frequente i risultati sono stati soddisfacenti. La via della Lazio è stata intrapresa con Stankovic da un lato e Pandev dall'altro, con Cesar (qui meno bene), con Mancini (l'allenatore), con Mihajlovic. Ugualmente, sulla via giallorossa, i vari Chivu, Pizarro, Burdisso, con la sola eccezione di Mancini hanno risposto positivamente alle attese.
Questo mercato di gennaio, non fa che confermare questa tendenza, che si concretizzerà con l'ufficializzazione (prevista forse già in giornata) della firma di Goran Pandev sul quinquennale proposto da Moratti, e soprattutto con le roventi trattative che l'import export Milano-Roma proporrà nel corso del mese. Aleksander Kolarov, in primis, pare davvero essere ad un passo dall'Inter; c'è addirittura chi azzarda che il serbo possa vedere, come Sneijder all'andata, il suo esordio nel derby alla seconda di ritorno: 8 milioni andranno a Lotito, più la possibilità di scegliere un paio di giovani promettenti dal vivaio nerazzurro (Mattia Destro indiziato numero 1), il prestito di Santon è una possibilità che resta in stand-by.

Allo stesso modo la Lazio guarda all'Inter, Materazzi piace tanto sia a Lotito che a Ballardini, ed è probabile che un tentativo venga fatto. Solleticare un simbolo come Matrix sarà difficile, ma la prospettiva di essere protagonista assoluto anche in campo potrebbe non lasciarlo indifferente, specie se ancora culla sogni mondiali.
Capitolo Roma, meno traffico, riguardo i giallorossi, ma qualcosa da segnalare c'è comunque. A Mourinho serve un attaccante di peso e alle volte un centrocampista che possa far rifiatare Sneijder. La Roma ha Julio Baptista che compendia alla perfezione queste caratteristiche, il prezzo potrebbe essere troppo elevato per un mercato di riparazione, ma il nome di Amantino Mancini, comparsa in nerazzurro dopo anni da fenomeno sotto il Colosseo, potrebbe mettere tutti d'accordo.