Inter: quando si arrabbia Moratti
Il trionfo nel derby non basta a rasserenare Massimo Moratti, che proprio non digerisce l'arbitraggio del signor Rocchi, e non fa nulla per nascondere il suo disappunto.
A suo dire ci sono stati brutti segnali, e pur senza usare la parola complotto, lascia intendere che quanto successo in campo potrebbe non essere frutto solo della serata negativa del direttore di gara. «Se si tratta davvero di segnali - continua Moratti - , sono molto antipatici, e ce li hanno fatti capire con molta semplicità». D'altra parte, che qualcosa non fosse andato giù al numero uno dell'Inter, lo si era già capito durante la partita, e le immagini riprese dalle telecamere ne sono la testimonianza.
Non è la prima volta che nella sua vita da presidente e tifoso perde le staffe.
C'è ad esempio una pubblica accusa alla Federcalcio, risalente al febbraio 2006. Sono i tempi di Carraro, pochi mesi prima di Calciopoli, e per una squalifica prima revocata, e poi confermata ad Adriano, Moratti si scaglia contro il Palazzo, parlando di una Federazione che non ha rispetto per la società, e che a sua volta non godrà più del rispetto dell'Inter. Tornando ancora più indietro, all'aprile del 1998, si arriva al primo storico sfogo morattiano: "Il campionato è falsato, la colpa è dei vertici federali e del designatore". Parole dettate dalla rabbia per il celebre fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo, visto da tutto il mondo eccetto l'arbitro Ceccarini.
Da allora tante cose sono cambiate, ma l'Inter si sente ancora accerchiata.