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Juventus: Agnelli, idee chiare sul mercato

Juventus: Agnelli, idee chiare sul mercatoTUTTO mercato WEB
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
mercoledì 15 dicembre 2010, 07:382010
di Redazione TMW.
fonte di Alvise Cagnazzo per tuttojuve.com

Per far apparire ancora più strana una formula di mercato sostanzialmente ineludibile, occorre assicurarsi che a pronunciarla non sia un proletario mestierante del mare, pronto a lamentarsi della pesca dopo aver tirato in barca l'ennesimo carico di frutti squamati, ma il giovane e rampante presidente di una società, la Juventus, in continuo divenire. Annunciare in due interviste esclusive, peraltro sviscerate nel rispetto di medesimi contenuti, la volontà di non ricadere nello stesso "vulnus" che arrestò il rafforzamento della squadra nell'anno del ritorno nella massima serie, significa essere consapevoli della necessità di tagliare il cordone ombelicale con il proprio passato. Evitando sterili rigurgiti romantici nei confronti di quello stuolo di inguaribili over trenta oramai vicini al tramonto di una carriera dispendiosa. Alla precisa domanda sul futuro di Gianluigi Buffon, trentadue anni ed una carriera martoriata da infortuni ed acciacchi alle spalle, la risposta di Andrea Agnelli è stata quanto mai diretta ed esplicita, quanto una "timida" mano apposta sulla gamba della compagna di turno al primo appuntamento.

Il leit motive imposto dal presidente sulla necessità bianconera di non imporre dei titolari a prescindere, ma di favorire una seleziona darwiniana degli stessi sulla scorta delle prestazioni fornite, con tanto di elogio al prode Storari, uno che in carriera pare aver raccolto molto meno di quanto seminato, non può che risuonare come un richiamo bonario tanto simile ad un avvertimento. Nella nuova Juventus di Beppe Marotta ed Andrea Agnelli, quella del debuttante Sorensen, papero danese di appena diciotto anni con un riscatto già fissato ad un costo di poco inferiore a quello di un monolocale nella prima periferia di qualsiasi città italiana, non sembra dunque dimorare alcun sentimento di riconoscenza coatta nei riguardi di chi ha sì scritto pagine memorabili del passato, ma non è attualmente in grado di fornire le medesime garanzie nell'immediato futuro.

La presa di posizione di Angelli, netta e decisa manco si trattasse di una delle consuete dissertazioni di Luciano Moggi, uno dei pochi ad affondare colpi terrificanti fra i media con quella inconfondibile voce nasale e monocorde, ha così avuto il duplice effetto di rassettare gli animi di uno spogliatoio giustamente in allarme per il rientro di alcuni elementi determinanti sulla carta quanto sino ad ora mai decisivi. Confinare in panchina Storari dopo un avvio di stagione strepitoso, costituirebbe un attentato ai codici laici della meritocrazia, creando più di qualche attrito in un gruppo oramai compatto e coeso. Così, occorre rileggere alcune sfumature di mercato per comprendere come la posizione di Buffon non appaia poi così salda come in passato. Liberatasi della paura di non riuscire a trovare un sostituto all'altezza, la Juventus ha trovato in Storari un numero uno di valore, assai lineare nel rendimento quanto spettacolare nella moltiplicazione degli interventi salva risultato.

La decisione, salvo cataclismi, di confermare in rosa Manninger nella sessione invernale del mercato, parrebbe dunque riposare nella volontà di attendere il definitivo recupero del portiere campione del Mondo, rimandando a giugno qualsiasi decisione sulla futura nomenclatura degli estremi difensori a disposizione della Juventus. Dipendesse dalla dirigenza, allettata anche da indubbi vantaggi economici, per Buffon si prospetterebbe un futuro lontano da Torino. Probabilmente Inghilterra, fra le fila del Manchester United, dell'Arsenal o del Manchester City. Ma a decidere, come sempre, sarà il campo...