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Juventus: dove sei?

Juventus: dove sei?TUTTO mercato WEB
© foto di ALBERTO LINGRIA
sabato 18 settembre 2010, 07:262010
di Redazione TMW.
fonte di Gianpaolo Zicarelli per carlonesti.it

Intendiamoci, non è solo sfortuna. Ma come si può sintetizzare in altro modo, una gara in cui la squadra di casa va in svantaggio di ben due reti, ritrova la parità, poi quasi i tre punti con una magia del capitano e infine, mentre i suoi sostenitori gonfiano il petto con sofferto compiacimento, si fa beffare da un tizio dal nome impronunciabile, che la mette come fosse Del Piero. Se si ripercorrono velocemente i frame dell'incontro, è verosimilmente questo il primo pensiero che si fa strada nella mente. Se invece si analizza di nuovo il tutto, con realismo e una buona dose di senso critico, è meno difficile concludere che ieri, come nelle prime giornate di campionato, hanno concorso anche altri decisivi fattori. Innanzitutto, non si può lasciare a Donati e Pozzi tutta la libertà di scrutare la porta con intenti bellicosi, permettendogli così di pianificare l'eurogol. C'è poco da meravigliarsi dunque, se un certo Rudnevs non abbia alcuna paura di provarci all'Olimpico. A prescindere, è però stupefacente che gli riesca.

Credo poi, che si trascini un equivoco dalla reggenza Ferrara e cioè Felipe Melo. Con la Sampdoria, in più occasioni ha perso l'equilibrio, consentendo ripartenze da brivido. Ieri ha determinato il rigore e sul finire, si è concesso un retropassaggio, che per scansare brutti ricordi, ho subito rimosso. Onestamente mi dispiace accanirmi su un giocatore che dà tutto, spesso troppo, che dal punto di vista tecnico a volte sorprende e che è indiscutibilmente dotato di una potenza fisica non comune. Ma non può considerarsi l'uomo cardine del centrocampo di una squadra come la Juventus. E per questo la coesistenza con Sissoko è impraticabile. Sono due interdittori di eccellenza, ma non hanno la capacità di congelare il gioco e dettare i tempi, qualità che sono invece imprescindibili nei momenti di difficoltà. Non è un caso infatti che il maliano si finito sul mercato e si cerchi un'alternativa adeguata. Sono il lizza: Inler, Diarra e Scott Brown, roccioso centrocampista del Celtic, che interessa anche al Manchester United di Ferguson. Mancano inoltre, due esterni difensivi di livello, anche se Marco Motta, nonostante la minore attitudine a difendere non ha demeritato. Bonucci e Chiellini invece, sembrano troppo simili per coesistere e non escluderei che il secondo possa tornare al suo vecchio ruolo, anche per consegnare alla fascia una degno interprete. Se infine si considera che i giocatori più "importanti" sono sbarcati a Torino agli sgoccioli del mercato estivo, è chiaro che non si può pretendere di trovare subito la quadratura.

Mi ha sorpreso invece positivamente, che contro una squadra fisicamente straripante come il Lech Poznan, la Juventus abbia tenuto il campo con estrema determinazione, soprattutto nel secondo tempo. Non credo che la squadra dello scorso anno sarebbe stata capace di fare altrettanto. Al di là delle sbavature e dei cali di concentrazione, si è visto un atteggiamento diverso. Un punto di partenza forse, che può risultare decisivo per trovare la svolta. Un cambio di mentalità, che potrebbe coinvolgere anche l'aspetto tattico, perché contro la Sampdoria Del Neri ha chiesto a Krasic anche di accentrarsi e giocare da trequartista.
E proprio quest'ultima potrebbe essere una soluzione razionale, al momento, per risolvere diversi equivoci, che riguardano, come già detto, in particolare il centrocampo. Non vorrei inoltre azzardare paragoni, ma in alcune movenze e per la velocità d'inserimento, con la Sampdoria, mi è sembrato di rivedere nel serbo sprazzi della furia ceca. Non escludo, che possa essere suggestione, ma è stato comunque emozionante. Così come rivederlo al centro di Vinovo e nei corridoi della sede di Corso Galileo Ferraris, lo sarà per il gruppo bianconero.
Ed è un segnale importante, che Nedved abbia deciso di rientrare in società solo con Andrea Agnelli e non al fianco di chi, al termine della sua folgorante carriera, gli ha offerto un umiliante contratto a gettone. A tal proposito, è dato per certo che Jean-Claude Blanc dirà addio alla Juventus al termine del progetto stadio, previsto per la primavera 2011, e ciò consentirà di ultimare l'insediamento Agnelli, a discapito degli Elkann.
Ecco che allora potrebbe esserci, come si vocifera, qualche colpo a sorpresa. Intanto, un altro Giraudo è in procinto di accasarsi in bianconero. Si tratta di Michele, figlio del più celebre Antonio, braccio destro di Umberto Agnelli prima e di Andrea oggi. Che sia un altro segnale?.