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L'Ibra pensiero: l'arma in più del Milan

L'Ibra pensiero: l'arma in più del MilanTUTTO mercato WEB
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
giovedì 28 ottobre 2010, 14:542010
di Giulia Borletto
fonte milannews.it

Si era presentato ai suoi nuovi tifosi con una frase ad effetto, ma Ibra credeva pienamente a quanto pronunciato. Quel "vinciamo tutto", tanto citato e parafrasato dai più del Bel Paese, è stato più volte rafforzato da altre dichiarazioni, fino all'intervista rilasciata dallo svedese al Corriere dello Sport: "A me piace vincere, ci sono abituato. Nelle squadre dove sono stato ho sempre fatto bene e abbiamo vinto insieme. Sarà cosi anche nel Milan". Nessuna paura, nessuna scaramanzia: Zlatan è fermo nel suo pensiero, conscio che l'undici di Allegri, nonostante qualche lacuna, possa vincere qualche trofeo importante, che sia lo Scudetto o la Champions League. La mano di Ibra è tuttavia evidente: l'ex Barcellona, a prescindere dai tanti decisivissimi gol siglati, ha infuso ai suoi compagni una mentalità strettamente vincente, elemento che ha permesso ai rossoneri di espugnare il San Paolo, stadio ultimamente casa di rimpianti e sofferenze per il Milan. La rissa di Napoli, per quanto inutile e fine a se stessa, sta a dimostrare quanto i rossoneri vogliano a tutti i costi la vittoria: un aspetto che, negli ultimi anni, forse non era così marcato come ora. E' chiaro che a Madrid le cose non siano andate nel verso giusto: troppo quadrato e solido il Real per questo "Milan in divenire".

La mano di Mourinho è ancora capace di fare male all'undici del Diavolo, come è successo nelle ultime occasioni contro l'Inter: il portoghese fa del pressing la sua arma vincente e, similarmente al derby di ritorno della scorsa stagione, ha costruito una vittoria annullando di fatto il Diavolo. Ibra non è stato pervenuto al Bernabeu ma, come da noi riportato la scorsa settimana, è stata la sola gara "sbagliata" da quando veste la maglia rossonera (a Cesena, dopo soli due allenamenti, non era umano chiedere di più). Già contro i partenopei, quando il Diavolo sprecava in attacco e soffriva in difesa, Zlatan è tornato subito alla carica, segnando un 2-0 di un altissimo peso specifico. Ora arriva la Juve con, a detta del numero 11 milanista, il marcatore più temibile della Serie A: Giorgio Chiellini. Il bianconero, tuttavia, non avrà certo vita facile: anche annullando Ibra, resterebbero tante bocche di fuoco da neutralizzare e, con ogni probabilità, Delneri starà studiando una gabbia per il "sambodromo" di Allegri. Pato e Robinho, agli antipodi di prestazione nelle ultime partite, saranno i due "scudieri" del "cavaliere" Ibrahimovic: l'ex Internacional vuole segnare a tutti i costi e, ovviamente, anche "O'Rei das pedaladas" non ha nessuna intenzione di cedere il passo. Come già detto in precedenza, l'arrivo di Ibra non è stato importante solo per i gol, ma anche per ciò che è capace di trasmettere ai compagni di squadra, ora decisamente determinati e sicuri dei propri mezzi. Con un clima diffuso di questo genere, come dichiarato dallo svedese, vincere insieme non sarà un traguardo irraggiungibile.