La ballata dell'allenatore: così Cosmi torna in sella
Qual è la prima regola che insegnano a Coverciano? Più di un allenatore mi ha sempre spiegato che il concetto che viene passato per primo è quello di "non dimettersi mai". Forse non è scritto nel manuale, ma è una nozione basilare per ogni tecnico, e le motivazioni sono disparate. Magari trovare una panchina non è così semplice, magari è anche vero che i presidenti sono sempre più emotivi e il calcio è troppo frenetico per dare tempo dopo un paio di difficoltà.
I numeri, effettivamente, sono dalla loro: i presidenti italiani sono quelli che più spesso cambiano allenatore, forse per incapacità di perdere o per mancanza di programmazione: in Inghilterra, Spagna, Francia e Germania non si arriva alla metà degli esoneri elaborati in casa nostra. Alcune volte non si arriva nemmeno alla prima di campionato, altre si è quasi al limite del masochismo (vedi Ferrara-Juventus, ma lì entrano in gioco altri fattori).
La storia fra Aldo Spinelli e Sersi Cosmi è una frattura che difficilmente si ricucirà, dichiarazioni di facciata e comunicati ufficiali a parte.
Andiamo per gradi: via la coppia Ruotolo-Russo, Cosmi prende in mano la squadra e incomincia a fare punti, portando il club in una zona relativamente tranquilla. Spinelli, però, non è contento del (a suo dire) poco lavoro a cui Cosmi sottopone i suoi giocatori, prendendo la palla al balzo per una critica per i "due giorni e mezzo di riposo" dopo una gara persa. Cosmi decide di dimettersi il giovedì: dimissioni che tornano al mittente fino alla domenica, quando il tecnico ex Brescia le ufficializza. E' di oggi la notizia che la squadra non perderà il suo allenatore, visto che Spinelli ha deciso "per il bene del Livorno" e lo ha praticamente reintegrato. Bisogna vedere fino a quando, visto che l'aggettivo vulcanico, per il numero uno labronico, non è certo una novità. Anche se, la prossima volta, difficilmente rivedremo delle dimissioni.