Lazio, ag.Diakitè: "Potrebbe andare all'estero"

In casa Lazio è arrivato il momento dei confronti chiarificatori tra calciatori e Lotito. Da qui alle prossime due settimane, presso Villa San Sebastiano andrà in scena un vero e proprio pellegrinaggio spontaneo di procuratori che testeranno il polso della società. "La cosa importante è che non ci siano equivoci, ognuno deve sapere con precisione quale sarà il suo ruolo all'interno della Lazio". Un monito lanciato pochi giorni fa da Fabio Firmani e ribadito a più riprese da Edy Reja che ha chiesto a gran voce chiarezza, soprattutto nei rapporti di chi gioca di meno. Uno di questi è Mobido Diakitè: dopo una prima fase della stagione soddisfacente sotto la gestione Ballardini, il gigante parigino ha collezionato esclusioni a ripetizione che hanno frustrato la sua voglia di affermazione. 19 presenze, di cui 7 subentrando dalla panchina, che gli hanno lasciato l'amaro in bocca e la sgradevole sensazione di non essere abbastanza considerato da Reja. "Diaki" ha voglia di giocare con continuità, di esplodere il suo vigore atletico e di limare le lacune che non ne hanno ancora permesso la definitiva esplosione. Vorrebbe farlo con la maglia della Lazio, ma solo se si sentirà parte in causa di un progetto tecnico che riesca a valorizzarlo: "Ho avuto la rassicurazione dal presidente Lotito che la prossima settimana ci incontreremo e chiariremo definitivamente la situazione del ragazzo - ha confermato Ulisse Savini, l'agente di Diakitè a lalaziosiamonoi.it - . La volontà di restare da parte di Mobido non manca, ma vista la giovane età c'è la necessità di giocare con più continuità. Cosa che nella prima parte di stagione è stata fatta, dal 31 gennaio in poi l'emarginazione è stata anche totale e data la situazione in classifica anche comprensibile. Probabilmente era necessario puntare su uomini di maggiore esperienza, non si poteva rischiare molto. Ma ora vogliamo capire se è stata solo una scelta estemporanea o se è basata su convinzioni del tecnico. Parlando anche con Tare - prosegue Savini - , Mi è stata ribadita la volontà della Lazio di puntare sul giocatore. Il diesse mi ha detto chiaramente che non c'è nessuna volontà di cedere Diakitè, è considerato un patrimonio della società. Ma è chiaro che se non dovesse giocare il patrimonio rischierebbe di svalutarsi. Si parlerà di questo, anche perché Diakitè non disdegnerebbe la possibilità di fare una scelta di vita diversa, andando all'estero, una scelta anche diversa dal punto di vista economico. La sua intenzione è quella di affermarsi, vedendo tanti giovani in altre squadre che lo stanno facendo è subentrata anche la paura di perdere tempo. Per ora non ho dato nessun mandato, ho preferito non ascoltare nessuna richiesta, anche se ci sono stati abboccamenti concreti di squadre importanti, come per esempio il Panathinaikos in Grecia. Prima di farlo - sottolinea il manager - , Cercheremo di capire le intenzioni della Lazio".

Il club biancoceleste dovrà dimostrare con i fatti di puntare forte sul giocatore: "Si, anche perché prima o poi andrà affrontato il problema del prolungamento del contratto (in scadenza nel 2012, ndr). Se in prospettiva si parlerà di un progetto tecnico che lo valorizzi e contemporaneamente di un discorso di prolungamento e adeguamento vorrà dire che Diakitè è davvero un patrimonio per il futuro".

Ulisse Savini è anche il socio di Pino Litterio, agente che cura gli interessi di Denilson Gabbionetta, attaccante esterno del Crotone che tanto tenuto sotto osservazione dalla Lotito: "Si, confermo che Lotito è molto interessato al giocatore. Doveva esserci una riunione la scorsa settimana, ma poi è slittata perché la società calabrese non ha ancora riscattato il cartellino dalla società di appartenenza brasiliana. Quando la cosa sarà fatta si potrà riprendere il discorso. Credo che a fine maggio se ne riparlerà con il presidente".

Non si parlerà più, invece, di Guillermo Burdisso, difensore argentino fratello del Nicolas giallorosso: "Con la Lazio c'è stato un discorso concreto a gennaio, poi Tare ha preferito investire su un difensore di esperienza come Dias. Ora la sua destinazione potrebbe essere quella dell'altra sponda del Tevere, anche perché c'è il fratello che sta spingendo molto. Far arrivare a Roma Giullermo potrebbe favorire anche una sua permanenza", conclude Savini.