Le manette di Mou? Ecco il significato

Week end rovente. Decisioni arbitrali discusse sugli scudi, sempre più calcio parlato e sempre meno calcio giocato. Episodi chiave? La direzione di Tagliavento nell'anticipo di sabato sera al Meazza, e quella di Gava ieri sera al San Nicola, reo di aver favorito il Milan negando un solare rigore ai padroni di casa, e valutando molto poco severamente i frequenti interventi fallosi dei rossoneri. Protagonista assoluto, come sempre, Josè Mourinho, cui è sufficiente un'eloquente mimica, pur accompagnata da un assordante silenzio post partita, per rimanere al centro dei discorsi del ciclone dell'Italia pallonara.
In molti si sono interrogati sul presunto significato delle manette di Mou, chi viziato dai soliti pregiudizi nei confronti del portoghese, chi in maniera più vicina alla realtà. A chiarire la situazione, del resto, ci ha pensato lo stesso allenatore dell'Inter, che in alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa inglese ha spiegato: "Incrociando i polsi volevo dire che per farmi perdere mi devono arrestare".
Niente manette per l'arbitro, ne' altre strane interpretazioni, dunque, solo il classico narcisismo e convinzione nei mezzi propri e della squadra, che da sempre hanno caratterizzato l'avventura italiana di Mourinho.