Mario Kempes: "Potevo allenare in Italia. Mi piace il Catania argentino"
Mario Kempes, campione del mondo con l'Argentina ai Mondiali del 1978 e capocannoniere del torneo con sei gol, è tutt'oggi considerato uno dei più forti giocatori di tutti i tempi dalla Fifa. Per due anni consecutivi miglior realizzatore della Liga con la maglia del Valencia, Kempes in Argentina ha una popolarità enorme tra i calciatori che hanno vestito la maglia albiceleste. "El Matador", come venne soprannominato Kempes dai suoi tifosi, ha parlato in esclusiva per l'Italia ai microfoni di Itasportpress.it. dagli Stati Uniti, dove oggi lavora come opinionista sportivo, parlando di Serie A, Maradona, Catania e Mourinho e di un suo mancato approdo su una panchina italiana.
Kempes, cosa pensa del calcio italiano?
"Lo ritengo uno dei campionati più interessanti del mondo perché ha tante squadre importanti e ottimi giocatori, e poi ci sono squadre come il Milan o l'Inter che hanno una grande storia e fanno un gioco meraviglioso".
Quale squadra vede favorita quest'anno per lo scudetto?
"E' difficile prevedere chi vince ma credo che come sempre ci sono tre o quattro squadre tra cui il Milan, l'Inter e la Juventus che lotteranno sino alla fine per la vittoria del campionato".
Lei sa che in Italia c'è una squadra dove giocano dodici calciatori argentini?
"Si certo, è il Catania. Ho avuto l'opportunità di vederla giocare. E' molto importante per ogni calciatore argentino venire in Italia per misurarsi in palcoscenici calcistici di un certo livello".
E quindi per quale squadra italiana lei fa il tifo?
"Non tifo per nessuna squadra in particolare, a me piace tutto il calcio. Seguo il campionato spagnolo, tedesco ed inglese e naturalmente quello italiano che considero uno dei migliori in Europa. Credo che in Italia siete fortunati ad avere giocatori come Ronaldinho e squadre come l'Inter che hanno vinto tutto".
In campo internazionale chi considera il miglior giocatore del momento?
"Per me è Messi. Si tratta di un giocatore di grandissimo talento e con un'abilità unica. Non credo che ci siano giocatori al momento più forti di lui".
Oggi in quale attaccante si rispecchia per quelle che erano le sue caratteristiche?
"E' molto difficile da dire perché io ero un centrocampista, un attaccante e un goleador. Ero un centravanti atipico perché giocavo sia da prima punta che a centrocampo".
Considera Mourinho il tecnico più preparato in circolazione?
"Mourinho oggi è l'allenatore del Real Madrid. Ha giocatori fortissimi come quelli che stanno al Chelsea e all'Inter e sono convinto che ha tutte le credenziali per vincere ancora".
Ritiene che Maradona possa tornare di nuovo sulla panchina della Seleccion?
"Io credo che Maradona meriti un'altra opportunità ma non adesso. Ha dimostrato di essere oltre ad un grande calciatore un bravo tecnico e quindi merita una seconda chance".
Nel 2001 è stato chiamato in Italia per allenare. Come mai non è rimasto nel nostro paese?
"Ero arrivato in Italia con una mia idea tecnica. Mi offrirono la panchina del Fiorenzuola ma era in corso una trattativa per la cessione della società e il progetto non andò in porto".
Lei nella sua carriera ha vinto tantissimi titoli. Qual è stata la vittoria più bella?
"Il ricordo più bello e importante che ho è la vittoria del Mondiale con l'Argentina nel 1978. La Coppa del Mondo è il trofeo più importante che qualunque calciatore vorrebbe vincere nella sua carriera".