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Milan, adesso vengono a galla i molti errori commessi

Milan, adesso vengono a galla i molti errori commessiTUTTO mercato WEB
© foto di Tiziano Crudeli
giovedì 27 maggio 2010, 07:302010
di Antonio Vitiello
fonte editoriale di Tiziano Crudeli per MilanNews.it

Siamo in una situazione di stallo. Mentre ciò che resta della squadra è andata in gita negli Stati Uniti, giusto per racimolare qualche spicciolo con la speranza di evitare brutte figure, intanto in via Turati si tergiversa. Allegri è dietro l'angolo ma ancora non c'è l'ufficialità forse perchè certe trattative sotterranee potrebbero portare a breve delle grosse novità. In effetti non ci sarebbe da stupirsi se arrivasse nel Milan un nuovo socio di capitale in grado di portare denaro fresco da investire anche sul mercato. Adesso come adesso nelle casse rossonere i soldi non abbondano, ragione per cui si sta facendo tutto, o quasi, in economia. Sembra di essere diventati figli di un dio calcistico minore. Per chi per un ventennio ha festeggiato a caviale e champagne è dura ritrovarsi povero in canna e accettare la triste realtà, tanto più che l'altra metà di Milano festeggia con dovizia di mezzi. Come se non bastasse siamo costretti pure a subire editoriali di ogni tipo sui giornali e le riviste più titolate dove trovano spazio pesanti sfottò. Diciamoci la verità: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Se si sostiene con dichiarazioni a tutta pagina: noi siamo più forti dell'Inter. Se acquisti carneadi spendendo gran parte del modesto gruzzolo e poi sei costretto a lasciarli andare via a parametro zero. Se annunci l'acquisto di Chissoko e poi ti accorgi che non è il caso di investire 15 milioni di euro per un terzino e poi lo rifiuti adducendo come pretesto malformazioni dentali.

Se prendi in prestito l'emulo di Quaresma, Amantino Mancini. Se cedi Matri per un piatto di lenticchie e non fili neppure di striscio l'emergente Ardemagni (22 gol nel Cittadella). Se sostieni che Sneijder non è stato comprato perchè non serviva un trequartista e poi scopri che l'olandese, non solo segna gol, ma fornisce pure assist decisivi in quantità industriale dimostrando di essere formidabile in fase offensiva e altrettanto bravo in quella difensiva. Ebbene dopo questo festival degli errori commessi dai vertici societari non resta che recitare il mea culpa, magari evitando di scaricare ogni e qualsiasi responsabilità sull'allenatore, eterno capro espiatorio. Con una maggior oculatezza e un briciolo di competenza in più si può essere più competitivi senza dover effettuare investimenti onerosi. In questo quadro a fosche tinte aggiungiamoci pure che abbiamo un organico con 17 giocatori oltre ai trentanni e 11 in scadenza di contratto nel 2011. La delusione è forte, per di più acuita dai festeggiamenti sulla sponda opposta del Naviglio dove, giustamente, inneggiano, dopo 45 anni, alla conquista della Champions numero tre. Ancora molto lontani dalle nostre sette. Già, ma quello che conta è il presente. E allora francamente per noi son dolori.