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Musi lunghi a Zingonia? Percassi riparte da chi ha fame

Musi lunghi a Zingonia? Percassi riparte da chi ha fameTUTTO mercato WEB
© foto di Barbara Rossi / TuttoAtalanta.
martedì 13 luglio 2010, 07:222010
di Lorenzo Casalino
Benvenuto Ardemagni, confermarsi è ancor più difficile che lanciarsi. Musi lunghi? E' troppo facile. Bonaventura e Radovanovic le rivelazioni

L'Atalanta riparte da Antonio Percassi, dalle sue idee di spiccato entusiasmo e una voglia spregiudicata di toccare il cielo della Serie A. Non è un semplice sogno, quello più volte manifestato dalla presentazione ufficiale della squadra dal patron atalantino bensì un vero e proprio obiettivo. Carismatico, autorevole nei suoi modi di fare e, soprattutto, decisamente leader. Riparte da qui la nuova Dea, mixata dal solito tributo di una tifoseria che da sempre si rende protagonista di nuove battaglie, anche quella più difficile sulla carta: il ritorno in A. Ogni ingrediente necessario per respirare l'entusiasmo trasmesso dal neo Presidente s'infrangono, però, su alcuni musi lunghi che hanno stonato la cornice di Zingonia. Dal Tir a Manfredini, che ha stupito un po' tutti considerando che ha ancora anni di contratto, fino ad arrivare a Ferreira Pinto che ha quasi imposto un "dentro o fuori". Gli ingaggi dell'Atalanta, nonostante sia considerato il top club di categoria, possono esser visti come un "lusso" in categoria a fronte di un'amara retrocessione. Staremo a vedere come si concluderà la telenovela di ognuno, in B non servono di certo "prime donne" ma cuore, corsa e uno spietato agonismo per vincere ogni sfida. Da Portogruaro a Torino, senza dimenticare Livorno e Siena. In ogni piazza i tre punti andranno sudati con gente disposta a soffrire in un campionato contrassegnato da 42 giornate.
Diamo il benvenuto anche a "Ciccio" Ruopolo, dalla Celeste con tanta fame di gol e alla punta delle meraviglie, il bomber di categoria, cosi è stato battezzato, di nome Matteo e cognome Ardemagni. Le sue 21 reti lo hanno portato al centro di tantissimi accostamenti nella massima serie, hanno di certo cambiato la vita del figliol prodigo lasciato andar via dalla scuola Milan. A Cittadella la consacrazione, mai in doppia cifra in carriera e mai così tremendo è stato il suo feeling con il gol.

Che il "buon" Matteo non sia evangelista, ma profeta di una città pronta ad accompagnare il suo exploit verso la A. Lanciarsi non è stato facile e gli facciamo ogni più roseo complimento, confermarsi significherebbe completarsi e, soprattutto, dimostrare di esser un attaccante vero. Ha tutte le carte necessarie per essere il nuovo Re del gol in nerazzurro, ma non dimentichiamoci che a pochi passi da Zingonia, un certo Marco Cellini faceva parlare di sé un po' ovunque, dopo 22 reti con la maglia dell'AlbinoLeffe dei record che sfiorò la Serie A (stagione 2007-2008). Per "Cello", l'anno successivo, solo 5 reti. Non facciamo di paragoni matematica, ma è anche vero che se dovesse partire un certo Simone Tiribocchi, autore della risalita in A del Lecce e bomber di categoria contro le grandi del palcoscenico nazionale, l'eredità lasciata sarebbe significativa.
Infine una parentesi sul mercato. Il vero acquisto dell'Atalanta si chiama Giacomo Bonaventura, a ruota lo seguirà Ivan Radovanovic. Il primo, classe '89, farà di certo rimpiangere il tifoso biancoscudato che in Veneto, con la maglia del Padova, ha sperato fino all'ultimo di rivederlo in campo; il secondo, classe '88, può diventare la vera rivelazione di Colantuono. Dopo una gavetta tortuosa e paziente, iniziata dalla prima fiducia sulle sue qualità da mister Delneri che lo fece temprare prima del debutto in A avvenuto con Gregucci nel giorno del suo addio bergamasco a Bari, Radovanovic si presentò dal 1' contro il Milan all'Atleti Azzurri d'Italia con un assaggio balistico (fu poi espulso severamente per doppia ammonizione) non di certo casuale. Pochi spot, ma tanta umiltà. L'Atalanta di Colantuono dovrà averne tanta, perchè nel torneo cadetto non si scherza e certe "Ferrari" possono toccare grandi velocità solo se ciascun membro del team viaggia sulla stessa frequenza d'onda. Chi si ferma è fuori, chi rallenta si complica la vita, chi è vincente manterrà il gap di vantaggio fino alla fine.