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Napoli, ancora acquisti in prospettiva

Napoli,  ancora acquisti in prospettivaTUTTO mercato WEB
venerdì 15 gennaio 2010, 15:472010
di Vincenzo Vitiello

Il "Progetto Napoli" prevedeva periodici acquisti di prospettiva da integrare in una rosa sempre più completa e competitiva con il passare del tempo. L'intenzione della dirigenza partenopea era quella di ricalcare il modello Arsenal, un disegno strategico, ancora attuale e che, se applicato nel migliore dei modi, permetterebbe alla società partenopea di competere con i grandi club italiani ed europei senza affrontare continui, ingenti, investimenti, deleteri per il bilancio societario e non in grado di garantire una stabile e duratura collocazione tra le big del calcio continentale.
Collocazione a cui mira De Laurentiis allorquando afferma che non basta raggiungere l'Europa ma è auspicabile partecipare a queste prestigiose manifestazioni con una competitività idonea al raggiungimento delle fasi finali.
Lo scorso campionato, al giro di boa, il Napoli occupava una posizione in classifica tale da far sognare ai propri sostenitori il raggiungimento di una insperata futura partecipazione alla Champions League. Bastava, forse , completare la rosa della squadra con qualche giocatore che andasse ad occupare quei ruoli scoperti nello scacchiere azzurro ed, inoltre, provvedere al completamento della panchina con calciatori in grado di poter effettuare un turnover oppure di sostituire i compagni di squadra in occasione di qualche squalifica o infortunio. Così non accadde e la giustificazione per questi auspicati e mancati interventi di mercato verteva sulla considerazione di non modificare gli equilibri esistenti all'interno dello spogliatoio.
Di fatto, nel corso del girone di ritorno, risultò evidente che i citati equilibri erano instabili al punto che una crisi, forse latente, si presentò in un momento in cui era possibile raggiungere, sulla carta, traguardi ambiziosi. Squalifiche ed infortuni completarono l'opera di disgregazione di un gruppo che si poneva ben altri obiettivi di quelli raggiunti a fine stagione. Addio, allora, alla Champions ed anche alla Europa League.
Qualsiasi sforzo economico fatto da De Laurentiis, ovviamente dietro il suggerimento dell'allora d.g.

Pier Paolo Marino, avrebbe consentito alla Società di raggiungere traguardi che non solo avrebbero proiettato la squadra azzurra in un'orbita diversa dalla modesta collocazione raggiunta al termine del torneo ma avrebbe permesso al Presidente di avere un ritorno economico compensativo per gli eventuali investimenti fatti nel mercato di riparazione.
Analoga situazione, si presenta nel campionato in corso, infatti il Napoli dopo un inizio di campionato preoccupante per il presente ed il futuro della squadra, successivamente agli esoneri di Marino e Donadoni e sotto la guida tecnica di Mazzarri, è riuscito a risalire in classifica fino a riportarsi nelle posizioni già occupate al termine del girone di andata nello scorso campionato.
Nonostante l'esperienza negativa pregressa, la Società è intenzionata a proseguire sulla stessa linea programmatica condotta fino ad ora e De Laurentiis, in una intervista rilasciata al quotidiano "Corriere dello Sport" afferma: "Io qualcosa vorrei prenderla. Però in prospettiva. Mi piacerebbe prenotare un calciatore utile in futuro, da acquistare ed, eventualmente, lasciare altrove: in tal modo, non verrebbero alterati gli equilibri interni del gruppo"
Resta solo da definire di quale futuro parli il Presidente e verificare se gli equilibri all'interno del gruppo sono stabili. Conoscendo la valenza imprenditoriale di De Laurentiis e la passione con cui svolge il suo lavoro, ai tifosi partenopei non resta altro che credere alle parole del Presidente.
De Laurentiis, fino ad ora, ha saputo rispettare gli impegni presi ed a proiettare il Napoli, ancora una volta, nelle prime posizione di classifica, come accadde nel gennaio dello scorso anno.
La storia è fatta di cicli e ricicli. Il Napoli sta vivendo, attualmente, un ciclo ed i ricicli non possono riapparire fino al termine di un periodo che va vissuto e, successivamente, valutato.