Napoli, Bigon: "Critiche forzate. Hamsik? Rinnova, non andrà via"

Il direttore sportivo del Napoli, Riccardo Bigon, ridimensiona le critiche ai microfoni di Marte Sport Live. E' solo l'inizio ed il Napoli può far bene in tutte le competizioni. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "Non mi meravigliano i risultati delle prime giornate. Le squadre piccole sono ben attrezzate e poi non hanno altri impegni oltre il campionato e quindi hanno la possibilità di prepararsi meglio e con più serenità. Il campionato dice che le grandi stanno avendo difficoltà. Ci hanno rimproverato di non mettere il giusto impegno in campo ma vi assiuro che la maglia è sudata. Anche domenica abbiano dimostrato l'impegno di sempre ed il pubblico ci ha dato il suo sostegno. I nostri attaccanti hanno fatto un lavoro atletico impressionante, abbiamo fatto degli errori che ci sono costati il 2-2 ma abbiamo avuto la prova che la squadra non molla mai. Siamo fiduciosi per il lavoro che stiamo portando avanti"
CRITICHE - "Penso che a volte si cerchi a tutti i costi il lato negativo che io non vedo onestamente. Abbiamo dimostrato serietà e soprattutto serenità. Non abbiamo mai fatto grandi proclami. Non dimentichiamo che il Napoli fino a qualche tempo fa con il Liverpool ci giocava alla Play Station. Noi abbiamo superato i preliminari e tante squadre quotate non l'hanno fatto. Non bisogna dimenticare questi particolari. Ho fiducia e sono soddisfatto. Domenica è stata una partita dura e penso che altre squadre una gara del genere l'avrebbero persa, invece noi abbiamo avuto la forza di metterci in carreggiata. Non bisogna rinvangare sempre il passato. Fare una rosa con i nazionali è comunque un dubbio ma se vuoi giocatori forti devi correre questo rischio. Se hai una rosa importante, devi anche preventivare il turn over e bisogna entrare in questa ottica senza drammi. E' un modo per crescere, tutte le grandi squadre lo attuano. La questione nazionale va accettata e poi è un onore avere in squadra un giocatore di livello internazionale, tuttavia si potrebbe avere un rapporto più stretto con le varie federazioni. Il mercato di quest'anno è stato particolare e condizionato dalla situazione economica perciò non deve stupire se sono arrivati giocatori a fine sessione. Negli ultimi giorni fai gli affari ma poi è giusto che perdi qualcosa a livello di inserimento del giocatore nella squadra, inevitabilmente allunghi i tempi anche a livello atletico. Qualche acquisto è stato fatto anche in funzione del passaggio del turno preliminare di Europa League. E' normale che abbiamo aspettato prima di agire sul mercato, se non fossimo andati avanti sarebbe stato inutile riempire oltremodo la panchina. Sappiamo che incontreremo tante difficoltà nel girone. Sono squadre molto fisiche. Sono preoccupato per il dispendio di energie mentali non atletiche perché abbiamo parecchie alternative. E' comunque stressante avere tanti impegni, viaggiare tanto. Lo sapevamo che sarebbe stata una stagione difficile ma dobbiamo cercare di rimanere legati al treno senza perdere di vista gli obiettivi. Non si possono fare confronti con la scorsa stagione, la situazione è cambiata parecchio".
MERCATO - "La trattativa più difficile di questo mercato è stato Sosa ma solo per una questione di soggetti interessati ma non è stata complicata in altri sensi. Quella per Cavani è stata più semplice di quanto si pensi. Già abbiamo una lista di giocatori che stiamo seguendo. Non è detto che arrivino a gennaio o a giugno. Il fatto di monitorare costantemente il mercato è indice di un progetto serio e duraturo. Calciatori giovani ed interessanti ce ne sono tanti, solo che adesso diviene più difficile arrivarci visto che ci sono tante società che puntano proprio sugli under ed è complicato riuscire a strapparglieli. Avrete a breve notizie sul rinnovo di Hamsik. Anche con Cannavaro c'è tutto il tempo per ridiscutere del suo contratto. Non c'è bisogno di stabilire un giorno, i presupposti ci sono. Lui ama il Napoli ed è un ragazzo serio che porta armonia nello spogliatoio. Maresca ed Inler non sono nomi inventati. Abbiamo parlato con il procuratore del primo ma non siamo riusciti a trovare un accordo. Inler solo un contatto all'inizio, poi la storia si è conclusa lì. Non esiste un direttore che non sbaglia. Io cerco sempre di lavorare con una certa scientificità ma purtroppo l'errore è sempre dietro l'angolo".