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Papadopulo: "Potevo essere io l'allenatore della Lazio..."

Papadopulo: "Potevo essere io l'allenatore della Lazio..."TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
venerdì 19 febbraio 2010, 00:042010
di Riccardo Mancini
fonte lalaziosiamonoi.it/Radio Sei

Le intemperie non lo hanno mai spaventato, le difficoltà lo hanno fortificato: Giuseppe Papadopulo è uno di quei personaggi che la gente Laziale ha imparato ad amare per la sua tigna, il suo carattere, la sua voglia di non arrendersi mai. Prima come giocatore (tra il '69 e il '72) poi come allenatore nel 2005, stagione in cui, al debutto sulla panchina biancoceleste, portò la Lazio alla vittoria nello storico Derby del 6 gennaio deciso da uno straordinario gol di Paolo Di Canio e la salvò dal fantasma della serie B. Intervenuto ai microfoni di Radio Sei, durante la trasmissione Lazio di Sera, l'ex allenatore di Lazio, Lecce, Palermo e Bologna, ha detto la sua sull'attuale momento in casa capitolina, sulla prossima sfida al Renzo Barbera contro la formazione di mister Delio Rossi, non disdegnando anche un ritorno al passato.

Buonasera Mister, sono cambiate un pò di cose da quando lasciasti la Lazio...

"Sicuramente, ma i ricordi che conservo dentro di me sono indelebili...Uno dei principali è senza ombra di dubbio quello relativo alla vittoria nel derby seguita pochi giorni dopo dalla conquista di Firenze...".

L'avevi studiata già prima di approdare a Roma quella mossa di spostare Giannichedda come centrale difensivo?

"In Giannichedda ho sempre riposto grande fiducia sia come uomo che come calciatore. Secondo me in quel ruolo avrebbe potuto avere un futuro migliore di quello che ha avuto. Quel giorno, ad ogni modo, diverse situazioni andarono per il verso giusto e ci consentirono di ripartire di slancio verso la salvezza..."

La Lazio di Reja ha rialzato la testa come fece la Lazio di Papadopulo...può essere la svolta?

"Vedo diverse analogie tra i due periodi. Riprendere il cammino con una vittoria su un campo ostico come Parma potrebbe davvero rappresentare un viatico importante per uscire dalla crisi e per riportare, come tutti ci auguriamo, la Lazio nelle posizioni che le spettano".

Palermo-Lazio: che partita ti aspetti?

"Può uscire fuori una bella partita. Entrambe sono alla caccia di obiettivi importanti: i rosanero vogliono conquistare un posto in Europa, i biancocelesti stanno facendo di tutto per uscire fuori dalla zona retrocessione. Il ritorno di giocatori importanti come Ledesma e, a breve, di Matuzalem, potrebbe risultare determinante".

Ballardini e Reja...un giudizio su di loro...

"Da ciò che ho imparato nella mia carriera, ci può stare che un allenatore di qualità non possa essere tagliato per una piazza importanti come quella di Roma. Al di là delle qualità tecniche, servono altre caratteristiche. La scelta di Reja credo sia la più razionale possibile e sono certo che la squadra raccoglierà i risultati sperati. L'organico della Lazio non può vincere il campionato ma neanche retrocedere. Lo colloco, come potenzialità, tra il sesto e l'ottavo posto..."

Da allenatore della Lazio, ti saresti imposto per far giocare Pandev e Ledesma?

"Certamente. Sono giocatori che possono cambiare le sorti di una squadra. Quando ci sono di mezzo queste cose bisognerebbe passare sopra a dei principi che alle volte, nel calcio, sono soltanto delle chimere. L'interesse della Lazio doveva essere messo al primo posto e bisognava utilizzarli. Entrambi sono e sono stati dei valori aggiunti...".

In un momento così difficile, cosa dovrebbe fare un allenatore per uscirne fuori?

"Fare le cose semplici, senza crearsi delle fobie, giocare partita su parita e profondere il massimo dell'impegno. Poi, è chiaro, ogni campionato viene condozionato da diversi fattori. Probabilmente la stessa squadra iniziando un nuovo campionato con lo stesso gruppo avrebbe potuto avere un impatto diverso. Questo era successo anche con Delio Rossi...".

Al termine della sua avventura in biancoceleste, come si è lasciato col presidente Lotito?

"Benissimo! Ci siamo sentiti spesso successivamente. Il mio rapporto con lui è sempre stato franco, non mandavo a dirgli nulla. Il mio grande rammarico è stato quello di essere rimasto a Bologna nonostante la situazione deficitaria. Se avessi deciso prima di andarmene, posso dirvi con certezza, che in questo momento sarei io l'allenatore della Lazio! Rimarrò, ad ogni modo, con il cuore legato sempre a questi colori non solo perchè ho giocato ed allenato a Roma, ma soprattutto perchè ho stretto un rapporto fantastico con la gente...".

Ti saresti portato dietro Giancarlo Oddi o Vincenzo Mirra?

"Sarebbe venuto Oddi. Con lui ci sono diverse sintonie, ha militato per anni nella Lazio, ma non nego che ho tanta stima nei confronti dello stesso Mirra. Inoltre sarebbe arrivato anche Brunetti...Per il futuro non nego nulla...Il mio sogno è quello di vedere la Lazio lottare per i primi posti,,,se poi fossi io il prescelto per guidare la squadra sarebbe bellissimo...".

Quanto è stato determinante Paolo Di Canio nel derby del 6 gennaio?

"E' stato importante nella stracittadina grazie allo straordinario gol sul lancio stupendo di Liverani. Ma la sua presenza si è rivelata fondamentale anche nel ricucire un gruppo nel quale non c'era familiarità, unione ed in cui serviva tirar fuori gli attributi...".

Un ultimo saluto....

"Sempre Forza Lazio!!!"