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Primato Lazio, voglia di seguire le orme della Samp...

Primato Lazio, voglia di seguire le orme della Samp...TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 18 ottobre 2010, 20:372010
di Riccardo Mancini
fonte lalaziosiamonoi.it

Sognare, sì, ma cosa? La Lazio vola sulle ali dell'entusiasmo, dimostra, domenica dopo domenica, compattezza, organizzazione, cinismo, cattiveria agonistica. Caratteristiche fondamentali per poter raggiungere traguardi d'elite. Cinque vittorie, un pareggio ed un'immeritata sconfitta a Genova contro la Samp rimediata alla prima giornata di campionato, questo il ruolino di marcia di una squadra che sta impressionando l'Italia intera, che riesce ad annichilire l'avversario dopo averlo atteso, dopo avergli fatto credere di poter fare un solo boccone della squadra biancoceleste. E' successo ieri a Bari, era successo già contro la Fiorentina a Firenze e contro il Milan all'Olimpico. Un atteggiamento che cambia di volta in volta, studiato con dovizia di particolari da mister Reja durante la settimana. Sì, proprio lui, il tecnico goriziano, colui che, dopo oltre 30 anni di carriera calcistica, ha imparato un nuovo modo di interpretare le partite, plasmando, di volta in volta, la propria squadra a seconda delle caratteristiche tecnico-tattiche dell'avversario. Uno stratega, uno che alla veneranda età di 65 anni ha deciso di non smettere ancora di "studiare", di riflettere, di ragionare, e soprattutto di non adagiarsi sull'esperienza accumulata in tutto questo tempo. Ma quindi, questa Lazio, dove vuole e dove può arrivare? E' la domanda che in tanti, tra tifosi Laziali ed addetti ai lavori, si stanno ponendo da alcune settimane a questa parte. Ma è il quesito che, circa 12 mesi fa, circolava anche dalle parti di Genova, sponda Sampdoria. Ricordate la squadra guidata da Gigi Delneri? Campionato 2009/2010, sesta giornata, scorrendo la classifica di serie A, lì su si scorgeva proprio la compagine blucerchiata, che grazie alle magie della premiata ditta Pazzini-Cassano stava sovvertendo ogni pronostico, aveva appena sconfitto nello "scontro diretto" di inizio stagione la corazzata Inter di Josè Mourinho, cullava importanti sogni di gloria, si cominciò a parlare, per la prima volta, di tricolore. Alla settima, i nerazzurri, però, riconquistarono la vetta, approfittando del passo falso della Samp proprio contro la Lazio (1-1 all'Olimpico). Da lì ebbe inizio la splendida cavalcata che portò Milito & Co. ad agguantare il fantastico triplete di fine stagione.

Niente Scudetto, quindi, per i blucerchiati, ma "solamente" una qualificazione ai preliminari di Champions League, dopo un'estenuante testa a testa con il Palermo di mister Delio Rossi. La Lazio di Reja, per certi versi, ricorda molto la Samp di Delneri: ermetica in difesa, ragionatrice a centrocampo, ficcante ed intraprendente sulle fasce, cinica, spietata e fantasiosa in avanti. La squadra del tecnico di Aquileia, però, a lungo andare dimostrò evidenti limiti di natura psicologica. Alcuni pareggi arrivati per mancanza di concentrazione, una sconfitta, pesantissima, contro la Juventus alla decima giornata per 5-1. Questa Lazio sembra essere più matura di quella blucerchiata di un anno fa. Ha il piglio della grande squadra, la consapevolezza di poter raggiungere traguardi importanti grazie ai mezzi a sua disposizione, la disponibilità di tutti al sacrificio, la voglia di remare all'unisono dalla stessa parte. Forse, è ancora presto, per dare un giudizio finale sulle qualità e sulle potenzialità della compagine biancoceleste, si attendono ulteriori banchi di prova prima di poter emettere sentenze definitive. Ma, ripensando allo scorso campionato, ad alcuni "sbalzi di umore" da parte della formazione ligure, intervallati dalle magie del duo Cassano-Pazzini, qualche riflessione in più si può tranquillamente fare. Hernanes e Floccari stanno facendo altrettanto, stanno regalando giocate d'alte scuola, stanno confezionando assist e gol a ripetizione. Meno rispetto alla collaudatissima coppia d'attacco tutta italiana della Samp, che mise lo zampino in 8 reti durante il primo scorcio di stagione della passata annata, a differenza delle 6 a cui hanno preso parte l'ex genoano ed il brasiliano in questa stagione. Ma l'aspetto fondamentale è il castello che Reja ha messo su alle loro spalle, trovando un'organizzazione ed una solidità di squadra a dir poco spaventosa: una difesa di ferro, comandata dall'inossidabile coppia Biava-Dias, il taglia e cuci di Brocchi, Ledesma e Matuzalem, la fantasia e l'imprevedibilità di capitan Mauri, vero e proprio uomo-squadra, sempre più decisivo, la voglia di sacrificarsi di Mauro Zàrate, i tanti ricambi a disposizione del tecnico goriziano. Quello che, probabilmente, oltre alla tenuta psicologica, è venuto a mancare, col passare delle settimane, ai blucerchiati dello scorso campionato. Elementi questi, che consentono di sognare un piazzamento importante, e se quella Samp è arrivata quarta...