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Tesser: "De Biasi la persona giusta per l'Udinese"

Tesser: "De Biasi la persona giusta per l'Udinese"
giovedì 14 gennaio 2010, 14:402010
di Redazione TMW.
fonte Ilfriuli.it/udineseblog

Attilio Tesser, col suo Novara, è stato protagonista quasi di una impresa storica: la sua squadra, infatti, caricata da 15 mila tifosi al seguito, ha messo paura al colosso Milan.
Il tecnico, di adozione friulana, interpellato da Udineseblog, racconta il sogno appena accarezzato, dando anche la sua opinione sull'Udinese.

Di San Siro cosa rimane? "Rimane il fatto di aver giocato alla Scala del calcio con tantissimi tifosi che ci hanno sostenuto. Non ho nulla da recriminare ai miei. Rifarei tutte le scelte. Nell'ottica della partita non posso che dirmi soddisfatto dei miei giocatori che hanno dato davvero tutto. C'era naturalmente la consapevolezza della forza del Milan, e non posso dire che non rifarei le stesse scelte, anche perché non voglio togliere nulla a chi ha giocato. Abbiamo preso un gol in contropiede e questo basta forse per descrivere com'è andata. Ora pensiamo al campionato, dove vogliamo continuare a fare bene. Ieri è stata una grande gratificazione per noi".

L'Udinese potrebbe proprio incontrare il Milan ai quarti..."Prima deve battere il Lumezzane però! Poi tutto può succedere. La Coppa allora sarà ai quarti di finale, dove ci saranno squadre agguerrite. Non pensiamo poi che anche se scendono in campo i non titolari (non mi piace chiamarle riserve), possono fare la differenza. Ieri nel Milan giocavano Jankuloski, Flamini e Inzaghi, non gente qualunque. Sono partite che si giocano in maniera secca e dove può succedere davvero di tutto. L'Udinese comunque può giocarsela con chiunque, ma questo vale anche per il campionato".

Un'usanza è però proprio quella di schierare le riserve: "A me non piace chiamarle riserve però. C'è un gruppo e va considerato tale. Bisogna saper dare le giuste motivazioni a tutti, e queste occasioni servono a questo. E' vero che a livello fisico si potrebbe schierare sempre la stessa formazione, ma un tecnico deve fare anche altre valutazioni. Anche io ho inserito giocatori che in campionato trovano meno spazio. Ci sono più fattori quindi che un allenatore deve tenere in considerazione".

L'Udinese intanto in campionato sta deludendo: "Parlare dal di fuori è sempre difficile. Non conosco bene la realtà dal suo interno per poterla commentare a fondo. Dico solo che questa squadra per me non rischia assolutamente la B. Le valutazioni sarebbe giusto farle sempre alla fine. Adesso è chiaro che sta deludendo le attese, ma i conti si fanno sempre alla fine. Certe annate poi nascono in maniera strana e può capitare un anno al di sotto delle aspettative. Ma la società ha dimostrato in questi anni di avere un progetto serio e che ha dato frutti. E quando c'è un progetto poi se ne viene sempre fuori. Aspettiamo: siamo a metà campionato e credo che ci siano ancora molte pagine da scrivere".

Si dice che Quagliarella, come cessione abbia pesato molto: "E' stata sicuramente una cessione importante. Ma non credo che dipenda da lui l'anemia da gol. I fattori sono sempre tanti. Poi anche a Napoli Quagliarella ha avuto una fase difficile. Sono sempre molti i fattori che influiscono, non una cessione sola. Le alternative non mancano davanti per fare gol. Ci sono Floro, Corradi, Sanchez, gente importante. La società non fa mai nulla a caso: bisogna solo avere pazienza".

De Biasi è l'allenatore giusto per portare l'Udinese fuori da questa situazione? "Lo conosco molto bene e posso dire che sia le persona giusta. E' molto preparato tatticamente e soprattutto è un ragazzo dal grande spessore umano, e questa è una dote che serve molto in questi casi e nel calcio. Ma confido molto anche in chi gli sta vicino. La società è una struttura più che solida".

In generale, a Udine come da altre parti, quanto contano le voci di mercato? Sono una distrazione per i giocatori? "Qualche destabilizzazione la possono dare., e qualcuno può avere cali di concentrazione. Ma i giocatori devono sempre essere preparati anche a questo. E poi toccano solo se c'è la consapevolezza di essere ceduti. Quando la società ti dichiara incedibile non puoi farti coinvolgere. Poi, in ogni caso, un giocatore in campo da sempre il massimo, mercato o non mercato".