Torna di moda il tecnico più anziano della serie A
Aveva fatto bene eccome, Edy Reja, il tempo gli ha dato ragione. Aveva fatto bene ad accettare la proposta della Lazio il 10 febbraio scorso, lasciando la panchina dell' Hajduk Spalato con cui aveva un contratto fino al 2011. Edoardo Reja da Gorizia sapeva che aveva tutto da perdere, ma sapeva anche di giocarsi l'ultima chance per rientrare nel grande calcio dopo il bruciante esonero di Napoli. E oggi che sta per compiere 65 anni, l'allenatore più anziano della serie A è tornato improvvisamente di moda, grazie al primato solitario della sua Lazio dopo 6 giornate: l'ultima volta capitò alla Lazio di Eriksson che poi vinse lo scudetto. Il tempo gli ha dato ragione, ma Reja non dimentica la sofferenza dello scorso campionato, in cui la sua squadra rischiò seriamente di retrocedere. Anche in quei giorni difficili, lui non si è però mai pentito di aver lasciato la Croazia. E così i gironi di gloria di oggi hanno un sapore ancora più dolce.
E' una Lazio da Champions League con Reja, ha dichiarato un altro friulano doc come Capello, grande amico di Reja. Reja come Capello, un duro, ma uno vero, che guarda sempre avanti, non si butta giù quando e cose vanno male e non si esalta quando vanno bene. A 65 anni, Reja che un anno fa era sparito dai radar del calcio italiano, potrebbe rivivere pagine emozionanti quanto quelle di Napoli, le più belle della sua lunga carriera, dove in quattro anni ha portato la squadra dall'umiliante serie C alla A in due anni, regalando ai napoletani vittorie prestigiose contro Inter, Juventus e Milan. Quell'esonero subito da De Laurentiis il 10 marzo 2009 gli brucia ancora e in quelle imprecazioni in dialetto dal labiale inequivocabile al termine di Lazio-Brescia è uscita fuori tutta la rabbia di un uomo che non si sente per niente vecchio, né bollito. I rapporti umani sono fondamentali per Reja, che ha ricostruito una grande Lazio recuperando Zarate e Rocchi e compattando un gruppo disunito. E' vero, questa Lazio ha un fuoriclasse come Hernanes e altri ottimi giocatori come il rinato Mauri, ma in serie A è pieno di squadre in crisi nonostante il grande potenziale. I giovani hanno ancora tanto da imparare da Edoardo Reja, anche le aquile hanno bisogno di un pilota.