Ansaldo a TMW: "Il derby inciderà psicologicamente sulla serie A"
Abbiamo intervistato in esclusiva Marco Ansaldo, giornalista de La Stampa, per fare il punto sulla trentunesima giornata di serie A. Il risultato del derby milanese inciderà anche psicologicamente sul campionato e potrà essere una spinta maggiore verso lo scudetto per la squadra che lo vincerà. I dati statistici su difese più impenetrabili e attacchi più prolifici sono relativi, perché spalmati sull'intero campionato, ma non individuano lo stato di rendimento e condizione attuale delle squadre. L'importanza di Roma-Juve, per entrambe le squadre, è anche economica in ottica europea.
La dodicesima giornata del girone di ritorno potrebbe essere determinante per le squadre di vertice?
"Determinante probabilmente no, certo molto importante perché tutto dipenderà da quello che sarà l'esito del derby milanese. La classifica si potrà accorciare moltissimo oppure portare il Milan addirittura ad avere un vantaggio superiore a quello che già ha adesso, anche sul Napoli e sull'Udinese, se le cose andassero in un certo modo. Quindi credo che sia molto importante anche dal punto di vista psicologico".
Quanto conta la psicologia in giornate così delicate?
"Conta nel senso che, quando una squadra riesce a superare un turno del genere in maniera indenne, immagino ad esempio il Milan addirittura vincendo il derby e allontanando ancora l'Inter, che mi sembra il suo spauracchio maggiore, a quel punto comincia ad avere più sicurezza e ritrova certezze che ultimamente il Milan non ha più avuto e in qualche modo diventa una spinta forte per correre verso lo scudetto. Altrimenti le cose si capovolgono e diventa l'Inter la squadra che acquisisce nuova forza in questo rush, che è abbastanza anomalo nel campionato italiano perché era anni che non succedeva che si decidesse tra tre o quattro squadre".
Quindi il Napoli ha possibilità di scudetto se fra il Milan e l'Inter finisce in pareggio oppure se i nerazzurri battono i rossoneri
"E' ovvio che il Napoli, avendo il distacco maggiore dal Milan, ha tutto l'interesse che i punti di differenza si riducano. Probabilmente il pareggio sarebbe il risultato più favorevole per i partenopei, sempre ammesso che il Napoli riesca a vincere con la Lazio. Le inseguitrici Napoli e Udinese sono obbligate a tenere un ritmo molto più alto di quello delle squadre che stanno davanti. Direi, a sensazione, che la corsa vera sarà fra Inter e Milan".
L'Inter e l'Udinese sono le squadre più prolifiche con cinquantasei reti, seguite dal Milan con cinquantuno, mentre i rossoneri sono la formazione che ha subito meno gol, solo ventidue, dieci in più i nerazzurri. Sarà un derby equilibrato con squadre condizionate dalla posta in gioco?
"Condizionate dalla posta in gioco questo è possibile, anche se poi sono due squadre con giocatori piuttosto abituati al calcio di alto livello, per cui il condizionamento è relativo. Faccio un esempio: fu molto più condizionato il Napoli quando andò a giocare a San Siro contro il Milan e infatti sbagliò completamente la partita, proprio perché i giocatori partenopei non hanno questa abitudine ai grandi confronti; lo stesso vale per l'Udinese che mi sembra però una squadra più sbarazzina e soprattutto l'unica delle quattro a non aver addosso una pressione fortissima, perché in Friuli il calcio è vissuto in maniera molto diversa rispetto a Milano e Napoli. Per quanto riguarda i dati statistici ci credo poco, perché questi dati delle difese più forti, degli attacchi più incisivi sono spalmati su tutto il campionato, invece bisogna vedere come è adesso la situazione. Allora se guardiamo la situazione adesso vediamo che l'Udinese, ad esempio, è la squadra che ha l'attacco migliore poiché segna a raffica e subisce pochissimi gol, nel computo totale entrano anche le prime giornate in cui l'Udinese non aveva raccolto punti e sembrava veramente sull'orlo dello sfascio. Direi che se in questo momento dovessimo fare un ordine di classifica per rendimento e condizione di salute metterei davanti a tutte l'Udinese, l'Inter, il Napoli e il Milan. Il Milan in questo momento è la squadra che sta peggio, però questo non significa che con i giocatori a disposizione non possa invertire il trend".
Quale partita fra quelle che si disputeranno domenica pomeriggio sarà particolarmente interessante da seguire?
"Non mi sembra che ci siano partite di particolare interesse, anche perché di solito si va a guardare la corsa per il vertice e non la lotta per la salvezza. E' chiaro che in coda ci sono squadre in situazioni delicate, ad esempio il Parma è una delle squadre che deve fare molta attenzione e comunque di tutto quel gruppo la squadra che desta maggior interesse è la Sampdoria, perché è sull'orlo del tracollo e in qualche maniera deve riuscire ad arginarlo. Direi quindi che la partita Chievo-Sampdoria è quella che, almeno personalmente, mi interessa di più".
La trentunesima giornata si chiuderà con Roma-Juventus, due squadre in cerca di continuità?
"Oltre che in cerca di continuità anche di molti punti e di un po' di affermazione. La Roma sta cinque punti davanti alla Juve e in questo momento è l'ultima delle squadre italiane ad aver garantito un posto in Europa e la Juve la prima a non averlo, cosa che va ampiamente al di sotto dei programmi della stagione. Sono le due delusioni più forti del campionato. La Roma ha avuto alti e bassi, un avvio pessimo, in seguito è venuta risalita, poi è tornata ad avere dei problemi e ora sembra che stia sistemando la situazione. La Juventus, al contrario, ha avuto un momento, intorno a novembre-dicembre insomma fino a Natale, in cui pensavo francamente che potesse addirittura giocarsela per lo scudetto e invece è crollata in maniera misteriosa, secondo me. Per la Juventus questa è l'ultima chance, a mio avviso, per cercare di agganciare un posto in Europa, anche se soltanto l'Europa League. Se non coglie quest'occasione è fuori dal grande giro e mi sembra che possano crearsi anche dei problemi importanti non solo dal punto di vista psicologico, ma anche economico. La Roma ha un alto interesse, in questo momento in cui pare che cambi la proprietà, a mantenersi in Europa proprio perché, se veramente questi nuovi proprietari americani intervengono con capitali importanti per comprare dei giocatori, la sfida europea dell'anno prossimo diventa indispensabile".