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Argentina, que talento! Le videocassette di Aguero e il pacco Gago

Argentina, que talento! Le videocassette di Aguero e il pacco GagoTUTTO mercato WEB
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport
martedì 12 luglio 2011, 13:132011
di Andrea Losapio

Estro, fantasia, tango, Cordoba, pibe de Oro, Checho, Kun. L'Argentina di Sergio Batista riesce a superare lo scoglio Costa Rica grazie alla doppietta di Aguero, al gol di Di Maria, a un ritrovato Messi e al cambio di modulo con esclusioni di Lavezzi e Tevez. Due che, per inciso, giocherebbero in qualsiasi nazionale del mondo. La notte di Cordoba viene illuminata, non dal Flaco Pastore - che sarebbe il padrone di casa - ma dalle giocate di un reparto offensivo che consta di molti solisti, ma che deve ancora affinarsi.
Diamo per assodato che la vittoria contro la selezione under23 costaricense - molti dei titolari della nazionale non erano presenti in Argentina - non può essere una cartina tornasole affidabile sulla ritrovata vena artistica dei vari Messi e Higuain, ma qualche considerazione, anche sul fronte mercato, la può dare.
Innanzitutto che quella demi volée di destro, che impattò la Bolivia, non era destinata a essere l'unica prodezza del genero di Maradona. Strana storia, quella di Aguero, che salva di fatto la panchina a Batista, odiato proprio dal padre di sua moglie anche e soprattutto per aver "usurpato" la sua panchina, conquistata nonostante la terrificante sconfitta contro la Germania al mondiale sudafricano. Ora che la Copa è decisamente iniziata per l'Albiceleste, il prezzo lievita e arriva ai 45 milioni di clausola rescissoria: è lui l'erede di Tevez, in nazionale come al Manchester City, che chiuderà per il Kun in tempi brevi. La Juventus, che s'era mossa comunque con il piglio giusto, potrà solo noleggiare qualche videocassetta, aspettando da Giuseppe Rossi lo stesso apporto alla propria causa.
Detto di Pastore, comunque conteso dalla Roma - e occhio ai giallorossi, passati in pole per il talento di Cordoba - chi ha veramente dato quel quid in più alla squadra è stato Fernando Gago.

E' trattato come un pacco a Madrid, e probabilmente in molti altri club sarebbe in Principe del centrocampo. Non siamo di fronte a Redondo, probabilmente, ma puntare su di lui avrebbe senso. Sicuramente è stato più positivo del celebrato Banega, impalpabile nelle prime due puntate della Copa.
Non è stata la serata di Gonzalo Higuain: il puntero del Real Madrid ha fatto tanto movimento, lasciando a Messi il compito di centravanti ombra che torna indietro e recupera palloni per poi imbucarli sui movimenti altrui. Ieri, per non andare tanto lontano, se ci fosse stato Radamel Falcao al posto del Pepoita l'Argentina sarebbe andata in doppia cifra, o l'avrebbe quantomeno sfiorata.
Chiosa finale su Mascherano: l'Inter ha di che mangiarsi le mani, se l'anno scorso se l'è lasciato sfuggire. Chiude, rilancia, giostra l'azione. A Barcellona hanno capito che lo Jefecito è il capo, anche in campo, e hanno deciso di spostarlo in difesa pur di farlo giocare. E, anche se dovesse arrivare Fabregas, non avrebbe di che temere: uno così lo si schiera sempre.