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Ascoli, la cessione è un giallo: Palatroni rallenta, Cala (forse) ci riprova

Ascoli, la cessione è un giallo: Palatroni rallenta, Cala (forse) ci riprovaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 16 marzo 2011, 17:152011
di Stefano Sica

A volte ritornano. E, quando sono particolarmente spregiudicati, non fanno passare neanche troppo tempo tra un'apparizione ed un'altra. E' il caso di Joseph Cala, già al centro del tentato acquisto della Salernitana (chissà quanto realmente pianificato) ed ora coinvolto in un presunto interessamento per l'Ascoli. Lui, newyorkese con origini siciliane, smentisce qualsiasi approccio col patron bianconero Roberto Benigni, anche se fa sapere che, a suo avviso, "il calcio italiano è marcio. Ma non mi arrendo: ho intenzione di comprare una squadra di serie A o B per cercare di cambiare le cose dall'interno". Andato a male il primo tentativo, perchè, nel frattempo, Cala si era "dimenticato" di onorare gli stipendi dei calciatori granata e le scadenze imposte dai regolamenti, pur essendosi autoproclamato nuovo presidente del club con un atto, va detto, formale (evidente il corto circuito tra questa assunzione di responsabilità e la mancata risoluzione dei principali problemi che gravano senza pietà sulla Salernitana), sul secondo cala il mistero. "Abbiamo incontrato degli emissari: era presente anche Cala", assicura Antonio Lombardi, solo omonimo del patron granata ed amico di Cala, nonchè ex osservatore dell'Ascoli di Costantino Rozzi. Ed ora il cerino continua a restare in mano a Benigni, con la trattativa per la cessione che non si sblocca. Duro il faccia a faccia visto negli ultimi giorni tra il presidente ascolano e Piero Palatroni, a capo della cordata che vuole il club.

Due strategie che non collimano, due verità che fanno a cazzotti tra loro. Il primo dice di non aver mai rifiutato l'offerta presentata da Palatroni (si parla di sei milioni di euro) ma di aver chiesto, per iscritto, un ulteriore incontro per chiarire alcuni dettagli. Più tranchant Palatroni, che ha parlato di autentica "presa in giro: non ci sono più i presupposti per continuare in questa trattativa". Qual è la versione più attendibile? Probabilmente la verità sta in mezzo. E' evidente che Benigni non ha sbarrato alcuna porta a doppia mandata: c'è sempre in lui intenzione di chiudere un accordo con Palatroni, giocando però al rialzo vista l'ingente massa debitoria che investe il club. Intoppi che in questo momento giocoforza bloccano l'affare, ma che non scoraggiano Palatroni, deciso a radunare le forse a disposizione e ad andare avanti con un rilancio della propria offerta d'acquisto. L'ultimo capitolo di questa telenovela è, quindi, ancora da scrivere. Cala, ovviamente, permettendo.