Atalanta, Delvecchio: "Cresciuto con Colantuono, ora insieme in A"
Nessuno parlerà mai di lui come di un giocatore dai piedi raffinati, in grado di solleticare il palato fine degli intenditori. Ma Gennaro Delvecchio, fedele scudiero di Stefano Colantuono già ai tempi di Sambenedettese, Catania e Perugia nel triennio 2002-2005, quando c'è bisogno di lui risponde sempre "pronto". Un jolly maturo che ha raggiunto l'età del Signore ed è ormai avvezzo a tamponare le falle lasciate nell'organico dell'Atalanta da defezioni e scadimenti di forma altrui. A Crotone il barlettano ha timbrato il cartellino delle presenze per la decima volta - la terza da titolare, dopo il Piacenza in casa e la trasferta di Padova - dal suo arrivo a gennaio. E tutto fa presagire che a fine stagione, con il ritorno della Dea nell'Olimpo del pallone, la dirigenza deciderà di riscattarne il cartellino dal Catania trasformando l'attuale prestito in un contratto per consentirgli di chiudere in bellezza la carriera sotto le Mura.
La festa promozione è vicina, dopo il pari rocambolesco di Crotone?
"La combinazione di risultati della scorsa giornata ci dà ragione - confida ai microfoni di TuttoAtalanta.com - abbiamo strappato un 2-2 di primaria importanza. Alla fine, negli spogliatoi, ci siamo pure ritrovati a festeggiare la sconfitta casalinga del Siena".
Venerdì non sarà certo una passeggiata.
"Ma vincendo si potrebbe già dare inizio ai festeggiamenti. Mi auguro che arrivino il prima possibile: davanti al nostro pubblico o in trasferta, non fa differenza".
Anche in Calabria ti sei calato nella parte con umiltà. Ti manca solo il gol per entrare nel cuore dei tifosi.
"Venerdì scorso ho avuto modo di giocare in mezzo a quattro e per un breve tratto anche a tre, la mia situazione ideale. Segnare? Farebbe piacere, non lo nascondo. Già avevo realizzato quel mezzo gol con il Sassuolo (attribuito a Barreto, NdR), spero di farne uno tutto mio".