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Castroman ricorda la Lazio: "Quel derby, emozioni indelebili"

Castroman ricorda la Lazio: "Quel derby, emozioni indelebili"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 12 ottobre 2011, 22:092011
di Riccardo Mancini

Era il 29 aprile del 2001 e nella Capitale andava in scena l'ennesimo derby tra Roma e Lazio. Quella partita resterà per sempre nei cuori sostenitori biancocelesti. La Lazio allenata da Zoff era sotto 2-0 (Batistuta e Delvecchio) contro la Roma di Capello, ma nei minuti finali la compagine biancoceleste agguantò un miracoloso pareggio grazie ai gol di Pavel Nedved e Lucas Castroman, il centrocampista argentino al 95' con un bolide dal limite trafisse un incolpevole Antonioli e fece esplodere di gioia l'Olimpico biancoceleste. "Mi sono venuti i brividi un'altra volta nel sentire la cronaca del mio gol segnato al derby, ho fatto un volo all'Olimpico in quel momento bellissimo per la mia vita - esordisce così Lucas Castroman, intervenuto in esclusiva ai microfoni di "Radio Incontro 105.8 fm, Diario di Bordocampo"-. Una serata bellissima, quel gol mi farà ricordare da tutti i tifosi di Roma,laziali e romanisti, nel bene e nel male. - continua Castroman - mi ricordo tutto di quel momento: Il tiro, la corsa sotto la curva nord con Nesta, Stankovic. Perdevamo 2-0 e se la Roma avesse vinto avrebbe ipotecato lo scudetto, - riporta lalaziosiamonoi.it - una giornata incredibile la più importante della mia vita. I compagni di squadra mi dissero: 'Non hai capito cosa hai fatto oggi, sei entrato nella storia con questo gol'. - A Castroman che ha dato l'addio al calcio giocato lo scorso Dicembre, viene chiesto cosa significa il derby per lui - E' una festa incredibile, qui in Argentina c'è il derby Boca-River, ma quello di Roma è incredibile, quindici giorni prima della partita comincia la festa. Roma è questa". Per la Lazio dovrà essere il derby della rivalsa dopo 5 i persi: "Ai giocatori dico di dare tutto in campo, senza pensare alle al dopo partita, e con l'assillo della vittoria come unico risultato.

Nel calcio non si sa mai chi può vincere, bisogna essere tranquilli e scarichi mentalmente prima della gara, per poi dare tutto in campo". Reja ha deciso di portare la squadra in ritiro già da Venerdì: "Per tanti è la scelta migliore per allontanare i giocatori delle pressioni, io preferivo essere in famiglia fino a 2 minuti dall'inizio della gara senza pressioni e poi una volta in campo davo il 100%". A Castroman poi viene domandato come la sua Lazio preparava il derby e di chi mantiene un buon ricordo: "La Roma era una buona squadra con giocatori come: Batistuta, Montella, Totti, Candelà, Cafù, la rispettavamo ma non avevamo paura di loro anche perchè noi non eravamo da meno con Simenone,Veron,Crespo,Nesta, Stankovic. - continua - ho un buon ricordo del mister Zoff una bravissima persona, lui diceva il calcio è semplice giochiamo come sappiamo fare. Il che è un bene perchè delle volte più ti dicono gli allenatori e peggio è. Il quel derby mi disse che avrebbe giocato Poborsky e di stare pronto che sarei entrato". In chiusura svela un aneddoto su Mauro Zarate: "Mauro è un bravissimo giocatore per me di tutti i fratelli è quello migliore, ci ho giocato insieme nel Velez, è giovane deve ancora capire delle cose, ma è un fatto di testa, quando sta bene riesce a fare cose incredibili. Sono stato io a segnalarlo alla dirigenza laziale per farlo portare a Roma". Chiude facendo un saluto ai tifosi: "Li ringrazio sempre per l'affetto che mi hanno dato sempre, nel 2010 sono ritornato in Italia ed il loro affetto per me era ancora vivo. Mi emozionano e li porto nel cuore".