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...con Marino

...con MarinoTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
lunedì 11 luglio 2011, 00:002011
di Alessio Alaimo
"Lecce e Siena, mancati i presupposti. D'Agostino farà bene. Udinese, Floro può servirti. Sanchez infiammerebbe Napoli"

Pasquale Marino si gode la Sicilia. L'ex allenatore del Parma, aspettando la chiamata giusta, ne approfitta per stare in compagnia della sua famiglia e degli amici più cari, in quel di Marsala. Intanto si concede ai microfoni di TuttoMercatoWeb.

Mister, sembrava vicino a Lecce e Siena.
"Non c'erano i presupposti per trovare un'intesa. Sia sull'aspetto economico che su quello legato alla costruzione della squadra. Quando le cose non vanno in un certo modo è giusto che non si concretizzino".

Intanto il Siena ha acquistato Gaetano D'Agostino.
"È un ragazzo che quest'anno ha avuto tanti infortuni. Farà bene. Il Siena gioverà di questo acquisto, che è piuttosto importante".

È vero che fu lei a contattarlo per la prima volta, quando poteva diventare l'allenatore del Siena?
"Ci siamo sentiti, ma come sento altri giocatori con cui ho un ottimo rapporto. Mi aveva già dato la disponibilità di venire a Siena. Forse perché ha intenzione di vivere a Firenze".

L'Udinese si è vista tornare alla base Antonio Floro Flores.
"Se parte Sanchez, può anche servire all'Udinese. Il cileno ha qualità importanti e potrebbe far bene anche rimanendo all'Udinese, che deve disputare i preliminari di Champions".

Il Barcellona è la destinazione ideale per il cileno?
"Il Barcellona fa un gioco sempre propositivo. Lui potrebbe giocare in tutti i ruoli davanti e non avrebbe problema. In Italia la sua duttilità gli consente di giocare in qualsiasi sistema di gioco, perché può fare il trequartista o il quarto di centrocampo o ancora la seconda punta nel 4-4-2".

Qualcuno lo accosta anche al Napoli.
"Sarebbe il suo ambiente ideale anche per il carattere. Farebbe rivivere momenti belli ai napoletani. Secondo me sarebbe una cosa piuttosto intrigante".

I due uomini mercato del momento sono proprio Sanchez e Pastore. Chi prenderebbe tra i due?
"Non si può scegliere perché il ruolo è diverso e hanno caratteristiche differenti. Nonostante i due si avvicinino parecchio. Pastore ha un passo diverso. Sanchez è più veloce e può fare anche il centrocampista. Secondo me valgono entrambi queste cifre perché il calcio è qualità e loro ne hanno da vendere. Per una questione affettiva prenderei Sanchez, perché è cresciuto anche con me. Sono legato a lui e so quanti margini di talento ha ancora. Pastore lo conosco da avversario e per averlo visto giocare qualche volta. Io li prenderei tutti e due e li farei giocare con una punta centrale che fa tanti gol. Non sarebbe mica male...".

L'Udinese ripeterà il campionato dell'anno scorso?
"Penso di si. L'ultima esperienza europea l'hanno affrontata con me. Penso sappiano che serve una rosa ampia a causa dell'elevato dispendio di energie causato dai preliminari".

Lei è un amante della meritocrazia. L'Inter ha scelto Gasperini, che l'anno scorso ha rimediato un esonero.
"Sono contento perché i dirigenti dell'Inter hanno dimostrato che la valutazione non si è basata sull'ultimo anno. Non si guarda solo l'ultima stagione, ma il tipo di gioco che ha fatto sviluppare alla propria squadra nel corso degli anni e così via".

Quest'anno è stato davvero vicino alla panchina del Catania?
"Mai. Non c'è stato alcun contatto".

La società etnea ha scelto Montella.
"Non posso giudicarlo perché non lo conosco. Le strategie societarie del Catania sono quelle di lanciare sempre allenatori giovani ed emergenti e spesso ci indovinano. Catania è una piazza che fa la fortuna di tanti allenatori perché dà possibilità importanti. Lo ha fatto con me, Zenga e Mihajlovic".