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Cragnotti rivela: "Stavo per vendere la Lazio a Bertarelli..."

Cragnotti rivela: "Stavo per vendere la Lazio a Bertarelli..."TUTTO mercato WEB
giovedì 8 settembre 2011, 21:452011
di Riccardo Mancini

L'ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti, si è concesso in una lunga intervista a sslaziofans.it, nella quale ha detto la sua sull'attuale gestione del club biancoceleste ma è andato soprattutto, a fondo su alcune tematiche relative ai suoi trascorsi da patron: "Aver lasciato così bruscamente la Lazio è il mio grande rammarico, perché avevo tracciato un percorso che purtroppo non è andato fino in fondo a compimento a causa della grave crisi economica che ha colpito il gruppo a cui faceva riferimento la Lazio, il gruppo-Cirio. Ed è stata la Lazio a pagare le maggiori conseguenze di quella crisi. All'improvviso il club si è trovato senza un gruppo alle spalle, senza punti di riferimento, ma la situazione debitoria non era preoccupante, proprio perché avevamo un grande patrimonio giocatori, proprio perché volendo potevamo fare cassa vendendo, come facemmo nell'estate del 2002 cedendo Nesta e Crespo e incamerando oltre 70 milioni di euro. Io al 31.12.2002 ho lasciato un bilancio in linea con il progetto. Avevamo un patrimonio immobiliare importante, un parco giocatori tra i primi in Italia e in Europa, ed io stavo convincendo grandi imprenditori internazionali a investire nella Lazio. Avevo progettato di dividere la società, di separare la squadra dal settore marketing o da quello della comunicazione o della gestione di Formello, creando altre società. E di questo avevo parlato con Gheddafi, con Murdoch, con Bertarelli. C'era un piano ben preciso che fu interrotto bruscamente per volontà della Banca di Roma".

Il pensiero sull'operato dell'attuale presidente della Lazio, Claudio Lotito: "Nella sua gestione in complesso non ha fatto male. Ha fatto alcune cose molto bene, altre meno, ma nel complesso la gestione non è disastrosa, anche se abbiamo una visione completamente diversa sul modo di gestire una società. L'unica cosa veramente disastrosa della sua gestione è stata l'assoluta incapacità di comunicare o il suo disinteresse nel comunicare agli altri il suo pensiero, le sue idee. Non si è reso conto che una società calcistica è una società che deve per prima cosa fare comunicazione

Questione stadio: "Il mio primo progetto di stadio polifunzionale è del 1998, siamo nel 2011 e ancora si parla di stadi a Roma. E il primo alla fine lo ha costruito la Juventus. Anche in questo, eravamo 10 anni avanti agli altri. Ma il 1° gennaio del 2003 la Banca di Roma ha voluto prendere il controllo della Lazio. Quindi è lì che devono essere ricercate le responsabilità per il fallimento di quel progetto e del perché nel giro di poco tempo i debiti della Lazio sono cresciuti a dismisura. Il perché è presto detto: uscito di scena Cragnotti, quel progetto è stato affidato a uomini improvvisati, a uomini che non avevano nessuna mentalità industriale e che quindi non hanno portato nessun valore aggiunto alla conduzione della società, aumentando invece a dismisura certi stipendi e quindi i costi di gestione. Questa è la verità, scritta nero su bianco nei bilanci".

In tanti tra i tifosi Laziali si chiedono che futuro avrà la Lazio: "Dipende solo ed esclusivamente da Lotito - risponde secco Cragnotti - e da quello che vuole fare. Se vuole dare a questa squadra e a questa società un lustro calcistico o se la vuole condannare al semi-anonimato, ad essere una delle tante società che partecipano ai campionati senza nessun tipo di ambizione, che un anno possono arrivare quarte e l'anno dopo decime. Senza continuità".