Di Marzio: "La Juve segue attentamente Hernandez"
Un Palermo così non si vedeva da tempo. In pochi giorni ha sbancato Roma e stregato Milano, cancellando un periodo più nero che rosa, allontanando le contestazioni di un pubblico ferito da molte delusioni consecutive, troppe considerando la ricchezza dell'organico. E' bastato richiamare Delio Rossi per rivedere una squadra bella, spensierata, coraggiosa, quella che a inizio stagione faceva sperare nella Champions, spentasi poi nel letargo invernale. Una squadra con il talento nel Dna: Pastore incanta, Ilicic rifinisce, Abel Hernandez colpisce. A San Siro, vederli giocare è stato un piacere anche per gli occhi più disinteressati, affascinante davvero seguirli in quegli scambi leggeri ed eleganti. Pastore, tanto per cominciare, è tornato a livelli altissimi, forse si era adagiato sui complimenti che gli arrivavano da mezzo mondo, incartandosi in un'evoluzione preoccupante, il suo gioco dev'essere infatti libero di testa e mai ingabbiato negli schemi, bravo Delio Rossi a capirlo e ad affidargli le chiavi della fase offensiva.
Ilicic, invece, sta tornando: contro il Milan (la squadra alla quale era stato proposto, il suo agente Ruznic ha giocato con Allegri a Pescara) si è rivisto a sprazzi ma si è rivisto, segnali incoraggianti per il finale di stagione. Che, a Palermo, ha già comunque il suo protagonista, quell'Abel Hernandez capace di scatti felini e gol da manuale. Una sorta di rivincita, la sua: al Barbera, ultimamente, lo hanno fischiato, tutta colpa di prestazioni insufficienti e mille contrattempi fisici, da Roma in poi si è ripreso il Palermo e tutte le copertine. La Juve lo segue attentamente, ieri sera in tribuna c'era Fabio Paratici (il vice di Marotta sul mercato), mentre la Roma aspetta il momento gusto per sferrare un primo assalto. Zamparini gongola, il suo giocattolo non si era rotto ma semplicemente inceppato: il mercato sentitamente ringrazia...