Atalanta, Peluso: "Vogliamo vincere il campionato"
Atalanta - Bologna 1-1 del 2 maggio 2010: l'inizio di un incubo.
Livorno - Atalanta del 29 aprile 2011: l'inizio di un sogno?
È quello che auspica Federico Peluso (27) , difensore atalantino. Domani saranno passati 360 giorni da quando quel pallone calciato da Gimenez (25) e respinto da Consigli (24), sbatté sul suo sinistro, sancendo il pareggio del Bologna e, di fatto, la caduta dell'Atalanta in Serie B.
Lui, più di tutti, soffrì quella retrocessione, e per questo si sta gustando maggiormente la risalita in Serie A. Senza sbilanciarsi ancora però, come conferma in ESCLUSIVA a TMW.
Federico, domani a Livorno servite il primo match point per la promozione in A, vi sentite a un passo dalla gioia?
"No, ancora no, finché la matematica non ci da il conforto facciamo tutti gli scongiuri, nessun calo di tensione".
A prescindere dalla promozione state lottando duramente col Siena per arrivare primi.
"Sì, è sempre bello arrivare primi, vogliamo vincere il campionato. È uno stimolo in più, oltre l'obiettivo primario che era quello di arrivare in Serie A".
Quali sono stati i segreti di un campionato vissuto interamente ai vertici?
"Abbiamo remato tutti dalla stessa parte, sembra facile vincere il campionato in B ma è dura. I meriti sono di tutti, calciatori, allenatore, dirigenza, vanno divisi fra tutti".
Chiudiamo gli occhi e immaginiamo l'Atalanta già in Serie A, dove bisognerebbe intervenire per vivere tranquillamente il prossimo campionato?
"Non spetta a me fare queste valutazioni, siamo un'ottima squadra, quasi tutti nel gruppo abbiamo fatto la Serie A. Spetterà al presidente decidere chi prendere e chi no, ma tutti i componenti di questa squadra sono all'altezza della massima categoria".
Con che emozioni ricalcherai i campi della Serie A, dopo quell'autogol per te così frustrante?
"Non posso vivere sempre con l'ombra dell'autogol. Vivrò con l'emozione della Serie A e della fantastica cavalcata compiuta quest'anno. Ma non voglio ancora parlare della Serie A, ancora non l'abbiamo conquistata, non ci voglio pensare".
Così abbottonato come sei, figuriamoci chiederti di rivelare un'anteprima dei festeggiamenti promozione...
" (ride) Siamo una squadra molto scaramantica, aspettiamo la matematica poi decideremo tutto".
Tu comunque rimarrai sicuramente in nerazzurro?
"Sì, senza nessun dubbio".
Nonostante le smentite dirigenziali, si stanno accavallando le voci che vorrebbero Stefano Colantuono, vostro attuale allenatore, lontano da Bergamo per il 2011/2012, ne parlate nello spogliatoio?
"Già fare il calciatore è dura, figuriamoci fare il dirigente. Penso che la società farà le sue valutazioni, non voglio entrare in merito, perché purtroppo qualsiasi cosa dici viene strumentalizzata".
Si vocifera anche che Cristiano Doni (38), capitano atalantino "storico", potrebbe essere al suo ultimo anno da calciatore, secondo te ha realmente intenzione di smettere?
"Per come lo vedo negli allenamenti potrebbe continuare, a livello fisico ancora c'è. A livello mentale non so, vedremo".
Uno sguardo anche al resto della cadetteria, ci indichi le tue favorite per i play off e le indiziate ai play out?
"Novara, Varese, Reggina e Torino arriveranno fino in fondo a fare il play off, e vedo favoriti i granata che hanno qualcosa in più, anche se poi questi spareggi sono una vera roulette. Per i play out è veramente una bagarre, non so sbilanciarmi".
Due settimane fa siete incappati in una sconfitta interna inattesa contro l'Empoli, che squadra hai visto?
"Mi hanno fatto un'ottima impressione. Sono una squadra composta da giovani molto interessanti, non so se riusciranno a entrare nei play off, ma sono la rivelazione del campionato. Qualcuno di loro lo vedremo sicuramente in serie A nel prossimo futuro".
Sabato scorso, invece, avete impattato a Crotone, contro una squadra arrivata ai margini dei play off, può diventare la sorpresa di questo finale di stagione?
"Ci sono quindici punti in palio, tutto può succedere, però penso che la zona play off non subirà scossoni".