Bezzi: "Prevarrà la tattica nel derby siciliano"
Abbiamo intervistato in esclusiva Gianni Bezzi, giornalista di Rai Sport, e con lui analizzato il derby siciliano fra Catania e Palermo. Una vittoria darebbe slancio a entrambe le squadre, ma come tutti i derby rientra nelle partite dall'esito imprevedibile. La voglia di non perdere renderà la partita abbastanza tattica, ma l'allenatore che cercherà di sbilanciarsi per vincere sarà Simeone. L'arma in più del Palermo sarà l'attacco contro la fragile difesa del Catania, ma Cosmi sfrutterà soprattutto gli spazi che si potranno creare. In questo campionato sia i rosanero sia i rosso-azzurri hanno reso al di sotto delle aspettative.
Catania-Palermo, nonostante i sedici punti di differenza fra le due squadre, è una partita molto sentita. In più il Palermo arriva al derby galvanizzato dalla vittoria sul Milan, mentre il Catania deve riscattare la sconfitta con l'Udinese
"Al di là della differenza di punti sono due squadre che hanno una qualità tecnica diversa. Il Palermo è una squadra che può ambire anche a posizioni, non diciamo di primissimo livello, ma sicuramente all'Europa League. Invece il Catania ha il suo campionato salvezza. E' un derby e in quanto tale è soggetto all'imprevedibilità e quindi il divario tecnico può farsi sentire meno e poi comunque bisogna metterci il fatto che il Palermo come il Catania ha cambiato allenatore. Il Catania lo ha fatto anzitempo, quando a Giampaolo è succeduto Simeone, un altro argentino che è andato a infoltire la colonia argentina catanese. Mentre il Palermo con Zamparini, che è un mangia allenatori, ha cambiato Delio Rossi con Cosmi. E' una partita molto difficile perché è un derby e comunque sia perché la vittoria darebbe molto slancio a tutte e due le squadre: l'una, il Palermo, perché ha cambiato allenatore da poco e l'altra, il Catania, che lotta per la salvezza".
Simeone e Cosmi come imposteranno la partita?
"Penso che, se anche il Palermo ha più qualità nei singoli, credo che sarà una partita abbastanza abbottonata nel senso che tutte e due gli allenatori cercheranno, in particolare forse più Simeone, perché gioca in casa, per il prestigio davanti alla sua città e ai suoi tifosi, di fare la partita. Cosmi per mentalità è un allenatore che si chiude molto. I rosanero, a mio modo di vedere, sono una bella squadra, a parte la goleada subita dall'Udinese che ha portato all'esonero di Rossi, e hanno un gioco effervescente, spumeggiante con Pastore che potrebbe essere l'uomo mercato dell'estate. Con Cosmi, che gioca con un 3-5-2 che sta divenendo 5-3-2, sono una squadra abbastanza protetta che non corre grossi rischi. Sarà una partita molto tattica perché nessuna delle due squadre vuole perdere. Penso che se, soprattutto nel primo tempo, una delle due cercherà di correre anche dei rischi per vincere l'incontro lo farà più il Catania, che sfrutterà l'opportunità di giocare in casa con il pubblico dalla sua parte e poi perché per mentalità Simeone è uno che questo tipo di sfide prova a giocarsele di più".
All'andata Pastore con una tripletta garantì la vittoria ai rosanero. Il Catania, che ha una delle difese peggiori del campionato, faticherà ad arginare l'attacco del Palermo?
"La partita dell'andata ormai appartiene all'archivio perché sono cambiati gli allenatori e i moduli di gioco. Ma è indubbio che una delle qualità che ha il Palermo è l'attacco perché dispone di giocatori come Ilicic, Pastore, Hernandez, Miccoli e Pinilla. Il Catania ha indubbiamente una difesa che subisce troppi gol. Quindi la chiave della partita potrebbe essere per il Palermo l'attacco contro un Catania fragile in difesa. Però bisogna vedere l'atteggiamento che avrà in campo il Palermo, che almeno inizialmente giocherà una gara abbastanza coperta quindi cercherà di sfruttare gli spazi, aspetterà il Catania, ma non credo che proverà a fare una gara di gran sostegno al gioco offensivo".
Le due squadre siciliane erano partite con obiettivi differenti a inizio stagione, il Palermo per lottare per le prime posizioni della classifica e il Catania per una tranquilla salvezza. Il calcio di punta siciliano è in crisi?
"Il Palemo puntava a fare meglio dello scorso anno che si era qualificato per l'Europa League e quindi il presidente Zamparini doveva quantomeno allestire una squadra che mantenesse quell'obiettivo. Il Catania lo scorso anno aveva raggiunto una discreta salvezza e quest'anno doveva giocare un campionato più tranquillo. Sicuramente da una parte e dall'altra qualche cosa non ha funzionato. Non ha funzionato il progetto Palermo di Zamparini, che è un presidente molto vulcanico, simpatico che si ascolta volentieri quando parla perché giornalisticamente dice delle cose molto utili per chi fa questo tipo di lavoro, ma è un magia-allenatori e credo sia un presidente che ha esonerato il maggior numero di allenatori e non penso che tutti gli allenatori sbagliati siano finiti alla corte di Zamparini visto che ha avuto mister del calibro di Spalletti, Colantuono, Zenga, Guidolin, Rossi, Papadopulo: tutti allenatori di buon livello. Quindi qualche cosa non ha funzionato, non arriverei ad usare la parola crisi, ma diciamo che rispetto alla scorsa stagione il campionato del Palermo e del Catania è di certo più deludente rispetto alle aspettative, perché potevano costruire una stagione più competitiva lottando per la Champions il Palermo e per una posizione senza dover pensare alla salvezza il Catania".