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esclusiva

Empoli, Gorzegno: "Un gol per la mia famiglia"

ESCLUSIVA TMW - Empoli, Gorzegno: "Un gol per la mia famiglia"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Mariani
mercoledì 16 marzo 2011, 07:422011
di Claudio Sottile
Marco Gorzegno, laterale classe '81, veste la maglia dell'Empoli. Nel suo curriculum ricordiamo le esperienze con Torres, Prato, Albinoleffe, Spezia, Brescia e Sassuolo.

"Sono al parco giochi con la bambina, dopo un derby del genere bisogna staccare" . Parole in ESCLUSIVA per TMW di Marco Gorzegno (29) , uomo di punta dell'Empoli sbarazzino che cerca di insidiare la zona playoff, dopo il vibrante rendez vous con il Siena dell'ultimo turno, terminato a reti bianche.

Marco, in tutte le squadre in cui hai giocato hai sempre segnato un gol. Ti manca però con la maglia toscana, magari potrai dedicarlo alla tua bimba.
"Sicuramente alla bimba e alla famiglia. Sono un po' avvelenato per non aver ancora segnato. Ho preso una traversa, ho subito salvataggi miracolosi. Gli anni in cui ho fatto più gol giocavo più avanti, da esterno alto, o addirittura con Sonetti a Brescia mezz'ala sinistra. Ho voglia di continuare questa tradizione di andare a segno tutti gli anni, quindi ci proverò. Tornando a mia figlia e a mia moglie, sono le persone che mi danno serenità e fanno vivere bene, permettendomi di giocare bene. Mi seguono dappertutto e in qualche modo provo a ripagarle".

Magari in caso di Serie A avresti un motivo in più per non disfare la valigia.
"Speriamo, per l'Empoli l'obiettivo estivo era creare esperienza nei ragazzi salvandoci tranquillamente, stiamo facendo di più".

Che campionato state vivendo?
"È il classico campionato di B. Noi siamo una squadra giovane ma con dei valori, alcune flessioni ci hanno penalizzato, e altre volte i risultati non ci hanno premiato nonostante buone partite. Sabato a Siena abbiamo fatto una grande prestazione raccogliendo un buon
punto. Il momento è delicato perché ogni partita vale doppio d'ora in poi".

Si può sperare nei play off?
"Niente è precluso, bisogna stare attenti a tutto. La classifica è corta, siamo in buona posizione però non bisogna abbassare la guardia, e vedere partita dopo partita. Sapere di essere a tre punti dai play off può spronarci, ma tante squadre in questo momento possono raggiungere lo stesso obiettivo. Abbiamo avuto infortuni e non riusciamo a rifiatare, soprattutto in avanti".

Esemplare il caso del Piacenza, da ultimo a due punti dei play off.
"ll Piacenza ha fatto una serie di sei partite, è una squadra forte, ha un gran collettivo e gioca bene."

Hai affrontato nell'ultimo turno il Siena, che impressione ti ha fatto?
"È una squadra forte, forse ora nei suoi uomini cardine stanno avendo sfortuna. È una compagine veramente forte, sicuramente arriveranno in fondo".

Al fischio finale col Siena c'è stata un po' di maretta, puoi spiegare cos'è successo?
"È una storia che si protrae dal derby d'andata, nel quale ci fu un gesto d'inesperienza di Pelagotti, che dalla panchina mostrò il tre con le dita. A Siena se lo sono ricordato, e finita la gara c'è stata qualche ruggine. È stato brutto perché è stata una gara bella, vibrante e combattuta. Bisognerebbe essere più equilibrati, sono cose che fanno male al nostro sport".

Uno dei protagonisti dello 0-0 con i bianconeri è stato proprio il portiere Pelagotti (22), preferito ad Handanovic (33). Vista la sua prestazione, se avesse avuto fiducia prima, avreste qualche punto in più?
"Non ragiono sull'errore del singolo. Nell' arco del campionato ci sta qualche errore. Handanovic ci ha dato tanti punti con grandi parate altre volte, è sempre un equilibrio, adesso il mister ha fatto questa scelta importante perché il ruolo del portiere è delicato. Mi ricordo comunque tante parate importanti di Handanovic".

Hai completato tutto il ritiro estivo con il Brescia salvo essere ceduto l'ultimo giorno di mercato, cos'è successo?
"Ci sono state delle scelte che speravo fossero fatte prima. Penso che avrei potuto dare una mano anche a Brescia, per come sono fatto ho preferito essere protagonista ed Empoli più che fare la figurina in Serie A. Il mister Iachini mi teneva in considerazione, evidentemente la società non mi riteneva al centro del progetto, e sono stato messo da parte. La serie A non l'ho mai fatta, mi sarebbe piaciuto, ma non mi precludo niente per il futuro".

Per accasarti in Toscana hai rescisso col Brescia e hai firmato per un solo campionato, hai avuto segnali per un rinnovo?
"Siamo in diversi ad Empoli in scadenza, non c'è fretta, la società ha imparato a conoscermi, più avanti parleremo. Non sono preoccupato del futuro, quando il campionato sarà più definito ci siederemo a parlarne. Mi sento bene, vorrei giocare almeno altri quattro anni a questi livelli".

Cosa puoi dirci del tuo compagno di squadra Diego Fabbrini (20), indicato come l'astro nascente del calcio giovanile italiano?
"Diego è un giocatore con qualità che in parte ha già fatto vedere, sicuramente bisogna lasciarlo tranquillo perché ha enormi margini di miglioramento. Un singolo non può vincere le partite da solo. Ha grandi qualità, è giovane e va salvaguardato. Se stecca fa più notizia perché è giovane e molto seguito".

Mister Aglietti ha dichiarato che se giocasse più facile completerebbe prima il processo di maturazione.
"Concordo col mister, questo calo è un passaggio fisiologico di maturazione del giocatore, se riuscisse a fare cose più semplici spenderebbe meno fatica e sarebbe più lucido. Dovrebbe giocare facile soprattutto nelle giornate in cui non ti riesce tutto. Giocando imparerà a gestirsi".

Un altro tuo compagno emergente è Roberto Soriano (20), scuola Bayern Monaco, bigliettino di visita non male per un emergente.
"È un giocatore, da un punto di vista esclusivamente tecnico, già pronto per la A. Ha qualità e quantità, se continua ad allenarsi e a voler migliorare il particolare come fa, può diventare un grande".

Concludiamo il focus sui giovani più interessanti del Castellani con Mori (20), centrale difensivo col vizietto del gol. Tu che ci giochi fianco a fianco nella retroguardia, che idea ti sei fatto?
"È un altro giocatore che ha struttura fisica importante per l'età, è un buon centrale, di prospettiva. Si contendo lo stesso posto con Tonelli (21), si crea una sana competizione fra di loro. Stovini (34) deve giocare per l'esperienza, giacché fa un po' da chioccia ai giovani, lottano per un posto. Sia Mori sia Tonelli sono del '90, e stanno giocando un gran campionato".

Hai fatto tutta la trafila nelle giovanili della Juventus, hai qualche rammarico per non esserti imposto in bianconero?
"Era un momento diverso da questo. Tanti miei compagni di qualità erano mandati a livelli inferiori, come Sculli che era partito da Crotone o Gasbarroni dalla C. Ora le società sono più propense a lanciare un giovane di prospettiva. Io sono grato alla Juve, trascorrere dieci anni in una società del genere non è da tutti. Sono cresciuti i giocatori ma sono cresciuti anche gli allenatori, io ho avuto Gasperini per cinque anni, uno degli allenatori più bravi d'Italia. Nella mia carriera sono uscito dalla Juve e sono andato a Sassari togliendomi soddisfazioni. L'anno dopo sono andato a Prato, una neopromossa, facemmo un gran campionato con Gasparetto capocannoniere, poi andai all'Albinoleffe che mi permise di salire di categoria. Sicuramente il cruccio della Serie A c'è, è un sogno che ho da bambino ma che non abbandono, altrimenti sarebbe meglio smettere. Non ho mai avuto rammarichi, la mia carriera è senza se e senza ma".

La tua completa maturazione probabilmente è avvenuta ai tempi della militanza con lo Spezia, che ricordi hai?
"Spezia è stata una tappa importantissima. Sono affezionato al posto e alla gente, sono spezzino nel cuore, è una squadra che mi ha lasciato il segno. Assieme abbiamo vissuto momenti difficilissimi, forse proprio questi alti e questi bassi hanno fatto accrescere in me l'amore per quel posto".

Mister Aglietti, dopo la splendida esperienza sulla panchina della Primavera sampdoriana, si sta rivelando uno dei tecnici più preparati della categoria. In che modo si pone nello spogliatoio?
"Riesce a dare ai giocatori tranquillità e attenzioni giuste per preparare le gare. Non è facile per un allenatore allenare in B, invece il mister ci manda preparati all'incontro. Poi è schietto e sincero, non ti preclude il dialogo, quindi son cose importanti, soprattutto in una squadra giovane".

Nella prossima partita affronterete la Reggina del tuo amico Riccardo Colombo (28), che partita ti aspetti?
"Loro sono una squadra giovane, sarà una bella sfida. Hanno ritrovato Bonazzoli, sarà una partita difficile, se noi giochiamo da Empoli possiamo giocarcela con tutti. Se ci pensi, vanno meglio fuori casa ed è strano, perché la componente Granillo è sempre stata la marcia in più degli amaranto, anche in Serie A. proveremo a difendere il Castellani".

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