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Galli a MN: "Berlusconi ha saputo scegliere le persone giuste"

Galli a MN: "Berlusconi ha saputo scegliere le persone giuste"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 20 febbraio 2011, 14:152011
di Antonio Vitiello
fonte MilanNews.it
Speciale MilanNews.it

Due Coppe dei Campioni, uno Scudetto, una Coppa Intercontinentale, Una Supercoppa Europea e una Supercoppa Italiana. Il palmares di Giovanni Galli parla da solo. In occasione del 25° anniversario della gestione Berlusconi, MilanNews.it ha contattato l'ex portiere rossonero, tra i primi acquisti del Presidente, legato per sempre alla storia del Milan. Galli, infatti, ha respirato in prima persona quell'aria di cambiamento che ha piacevolmente travolto tutto e tutti in quel lontano 1986: una voglia di vincere e puntare in alto che tutti avevano già percepito, grazie all'entusiasmo coinvolgente di Silvio Berlusconi.
Lei è stato uno dei primi acquisti della gestione Berlusconi. Qual è il suo primo ricordo, da giocatore del Milan, legato al Presidente?
"Beh, intanto l'accoglienza, quando i cinque nuovi acquisti andammo ad Arcore ad incontralo e a conoscerlo. Il primo impatto è stato decisamente positivo. Un uomo pieno di entusiasmo, legato al Milan sentimentalmente, nonostante fosse appena arrivato, che avrebbe profuso tante energie e tanti soldi in questa società, perché voleva portarla in vetta al mondo. Penso che ci sia riuscito".
Si respirava già quella voglia di cambiamento, per certi, versi di "rivoluzione"?
"Le sensazioni quando si parte sono sempre positive, poi se non lavori bene e operi male non sempre le cose vanno bene. Non è detto che basti soltanto investire tanti denari, se poi sbagli le persone non arrivi da nessuna parte. Io credo che lui sia stato abile a mettere assieme sia lo sforzo economico che la scelta delle persone giuste".


Nel corso degli anni, inevitabilmente, sono un po' cambiate le abitudini del Presidente. Ma qual era il rapporto di Berlusconi con lo spogliatoio ai tempi di Giovanni Galli?
"Era presente. Intanto non mancava mai ad una partita, poi veniva tutte le settimane a Milanello a incontrare la squadra. Sentivamo la sua figura, ci trasmetteva grande entusiasmo e anche responsabilità, perché per lui era un impegno importante anche a livello imprenditoriale, voleva raggiungere determinati obiettivi. Insomma, era davvero molto presente".
Berlusconi-Milan, un binomio storico, inscindibile, a conti fatti, una vera e propria griffe. E' possibile, dunque, in un prossimo futuro, immaginare un nome diverso alla guida del diavolo?
"Beh, è difficile. Nel calcio ci sta tutto eh, però mi sembra decisamente difficile vedere, dopo venticinque anni, un nome diverso. Basta vedere, ad esempio, il periodo dell'Inter dopo Moratti: ci sono stati diversi presidenti prima che il club ritornasse nuovamente alla famiglia Moratti. E io, se dovessi identificare l'Inter, la identifico proprio con la famiglia Moratti, così come identifico il Milan con Berlusconi".
Tante vittorie e molte emozioni in rossonero. Ma se dovesse scegliere anche un solo aggettivo per descrivere questi venticinque anni di passione sotto la guida Berlusconi, quale userebbe?
"Sicuramente un'esperienza entusiasmante per i tifosi del Milan".