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Genoa, tutto nella ripresa: tre gol, Brescia ko

Genoa, tutto nella ripresa: tre gol, Brescia koTUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
domenica 17 aprile 2011, 16:552011
di Alessio Milone

I rossoblù superano il Brescia per tre a zero grazie alle reti di Rafinha, all'autogol di Berardi, e al centro, nel finale, di Antonelli. Vittoria meritata per il Grifone; rondinelle, invece, confuse e mai veramente insidiose. Iachini dovrà rivedere qualcosa in fase organizzativa.

Ballardini lascia Konko in panchina, affidando le chiavi del centrocampo nelle mani di Rafinha, con Floro Flores e Palacio a comporre il duo d'attaccanti genoano. Nel Brescia, tutto come previsto: Diamanti-Caracciolo di punta, Accardi e Zambelli schierati larghi con licenza di offendere.

Non un grande primo tempo. Il Brescia parte con un buon piglio, ma si affloscia con il passare dei minuti, lasciando il pallino del gioco nelle mani dei padroni di casa. Il Genoa avanza il baricentro, ha delle buone chance con Floro Flores e Palacio ma non le sfrutta a dovere, e con Mesto che, in una delle sue scorribande, lascia partire un insidioso tiro che si spegne a lato.

Nella ripresa, le reti che decidono il match. Due, ed entrambe di stampo genoano. Le mettono a segno Rafinha, al 59', piazzando in area un assist di Palacio; Berardi, al 70', con un autogol clamoroso, in spaccata tra due avversari, nel tentativo di anticipare gli avanti rossoblù; e Antonelli, in pieno recupero, che controlla e tira in area, su un bel passaggio in verticale. Il tutto, in un secondo tempo che ha visto un Brescia eccessivamente timoroso, inconcludente nella sua tattica di affidarsi esclusivamente alle ripartenze, e un Genoa bravo, dunque, a far sua una gara condotta fino alla fine senza particolari patemi d'animo.

Vince, dunque, la squadra migliore, e più organizzata. Non una partita da ricordare negli annali del calcio, ma una gara che, sul piano tattico, ha avuto molto da dire, premiando la compagine che ha saputo unire grinta, tecnica e organizzazione. Il Genoa, appunto. Bravo a provarci nel primo tempo, e a riuscirci nella ripresa, contro un Brescia che mai, concretamente, sembra essere entrato in partita.