Gianni Di Marzio: "Juve da scudetto con due acquisti"
Il calcio giocato è imperante con la sfida all'orizzonte di sabato sera contro l'inter, eppure il mercato tiene comunque banco in casa Juventus. I tifosi invocano per gennaio l'acquisto di un forte difensore centrale, per fare definitivamente il salto di qualità. Inoltre il futuro di Alex Del Piero potrebbe nei prossimi mesi tramutare proprio il capitano bianconero nell'uomo-mercato per antonomasia del calcio internazionale. TuttoJuve.com ha deciso così di intervistare uno dei massimi esperti di calcio internazionale come il consulente di mercato del Queen Park Rangers, Gianni Di Marzio per conoscere le possibili evoluzioni mercantili dei bianconeri e le chance della Vecchia Signora nella lotta Scudetto.
Alcuni tabloid inglesi in questi giorni hanno accostato Alex Del Piero al QPR: cosa ne pensa?
"Credo che Del Piero in questo periodo venga accostato a tutte le squadre del mondo. Stiamo parlando di un campionissimo che ha fatto la storia del club bianconero e del calcio italiano, inoltre Alex è un campione straordinario anche fuori dal campo. Mai una polemica in vent'anni di carriera, anzi è un esempio per i calciatori più giovani, dato che entra sempre in campo sorridente pure se deve giocare solo pochi minuti".
Insomma un Del Piero così sarebbe l'ideale per tutte le squadre...
"Certamente. Chi non vorrebbe un campione come lui in squadra. Per me può continuare a giocare sino a quarant'anni, perchè fisicamente è assolutamente integro. Ma non cinque minuti a partita, per me è in grado di giocare per novanta minuti ogni domenica. Vorrei aggiungere una cosa...".
Prego...
"Un campione come Alex deve sempre giocare, perchè in qualunque momento ha a sua disposizione delle giocate incredibili, per decidere le sorti dell'incontro. Le confesso che il mio più grande rammarico relativo alla carriera di allenatore è di non aver mai allenato un campione straordinario tipo Del Piero. Un campione sì in campo, ma al tempo stesso un grande uomo fuori dal campo e nella vita di tutti i giorni".
Come mai allora la società per giugno l'ha scaricato?
"Non saprei. Me lo sono domandato anche io, certamente è fuori discussione il fatto che le parole di Andrea Agnelli siano state intempestive e poco eleganti. Un'icona come Alessandro Del Piero meritava un trattamento differente. Lo vedrei benissimo in futuro in un ruolo dirigenziale alla Boniperti".
Passiamo al campo, le piace la Juve di Conte?
"Lo stimo moltissimo sia a livello caratteriale che tattico. Conte è un vincente e quelli come lui che in carriera hanno vinto meritano sempre apprezzamenti. Inoltre dal punto di vista tattico si sta dimostrando molto abile. Un esempio? L'aver valorizzato Pepe nel suo 4-2-4, dove ha capito che gli esterni devono necessariamente fare anche la fase difensiva oltre che quella d'attacco".
Questa Juve può vincere lo Scudetto?
"Se a gennaio Marotta - che stimo molto e con il quale ho vinto un campionato di B nel' 98 a Venezia, riportando i lagunari in Serie A dopo 35 anni - acquista un esterno basso a sinistra e un forte difensore centrale, la Juventus vincerà lo Scudetto. Lo dico senza mezzi termini: questa squadra con un paio di innesti ha tutto per riuscirci".
Da grande esperto di mercato, che terzino e che stopper consiglierebbe ai bianconeri?
"Sono sincero: la Juventus ha bravi dirigenti e non c'è alcun bisogno dei miei consigli, inoltre non sarebbe corretto. In passato, quando collaboravo con i bianconeri di giocatori ne ho segnalati parecchi".
Vedi un certo Zlatan Ibrahimovic...
"Ibrahimovic l'ho visto in Olanda e mi accorsi subito delle sue potenzialità straordinarie. Moggi, nonostante il parere dell'allora tecnico dell'Ajax Koeman che lo riteneva poco prolifico, se lo accaparrò immediatamente. Mi sembra che abbia fatto bene a fidarsi (sorride ndr)...".
Ci racconta invece la verità su Cristiano Ronaldo?
"Cristiano Ronaldo lo consigliai alla Juve in tempi non sospetti. Ero andato a Lisbona per visionare Quaresma, che bocciai immediatamente. Invece rimani strabiliato dal talento di Cristiano Ronaldo. Ricordo tutto come se fosse allora: era il 2003 e lo notai nella partita contro il Belenense in cui debuttò. Non aveva ancora diciott'anni e riuscii a portarlo a Torino per le visite mediche. Purtroppo per la Juve Marcelo Salas rifiutò il trasferimento allo Sporting e la trattativa saltò".