I gamberi all'italiana
Il Consiglio Federale della Figc ha deliberato all'unanimità il via libera al tesseramento del secondo extracomunitario, spostando le lancette dell'orologio indietro di un anno, quando la stessa Federazione, nel tentativo di mostrarsi operosa dopo la catastrofe sudafricana, ha ridotto di un'unità il numero dei non comunitari acquistabili per squadra. Potremmo affermare che quella norma era di per sè insufficiente a tutelare i vivai italiani, ma non si tratta di una ragione valida perchè fosse abrogata, visto che si sarebbe potuta accompagnare con altre misure piu' efficaci. E' come se in una casa, siccome la finestra del salotto è rotta, per reazione si spalancasse direttamente la porta d'ingresso. Ma accogliamo questo ritorno al passato con un certo sollievo, perchè se il risultato piu' diretto è stato il record storico di stranieri nella stagione 2010-2011, oltre 270, allora tanto vale tornare alla formula originaria e aspettare questo tanto declamato "aumento di competitività". Nessuno può negare che l'arrivo di Ganso (pur con tutti i suoi limiti), o di Neymar - comunque impossibile - o di Aguero aumenti il tasso tecnico di una squadra, il problema è che la scarsa disponibilità economica dei nostri club, strangolati da spese abnormi e dall'incubo del fair play finanziario, molto difficilmente consentirà di acquistare calciatori che aumentino il livello generale, a meno che non si effettui uno scouting eccellente, ma anche in questo caso, tranne le solitarie eccezioni di Udinese e Genoa, le società nostrane si mostrano particolarmente carenti. Il rischio piu' concreto è che arrivino una valanga di stranieri che nel migliore dei casi fanno numero ed appesantiscono il libro paga dei club, quegli stessi club che hanno esultato alla notizia, dato che così potranno cercare soluzioni economiche lontane dai confini italiani e, allo stesso tempo, beneficieranno di prezzi abbassati anche nel mercato italiano.
Una volta per tutte: il motto "la tua patria è il mondo" che ogni tanto qualche addetto ai lavori rispolvera per giustificare l'inflazione di stranieri, è una frase adatta per un racconto di prosa, come quelli indimenticabili dello scrittore inglese Bruce Chatwin che passò oltre metà della sua breve esistenza in viaggio e che visitò a fondo la Patagonia elevandola a propria dimora d'elezione. Ma per il settore giovanile italiano, lasciato tra l'altro intatto per quanto riguarda i limiti di età per la Primavera, questa frase ha un effetto nocivo, perchè la missione dei vivai è creare giocatori selezionabili per le varie rappresentative nazionali e ad oggi la percentuale di stranieri è fissata al 15% ed è prossima ad aumentare ancora. Vi diamo appuntamento a settembre, a mercato chiuso, quando passeremo in rassegna i vari organici delle squadre per stabilire se effettivamente la qualità sia incrementata. Saremo onesti e puntigliosi, ed aspetteremo febbraio e dunque sei mesi di prova sul campo per rafforzare il giudizio in un senso o nell'altro. Prima di allora, sono soltanto frasi promozionali che scivolano via nel limbo dei ricordi senza importanza.
Esula da questo genere di discorsi Ricky Alvarez, e non solo perchè è in possesso di passaporto italiano. L'acquisto a sorpresa dell'Inter è forse il miglior calciatore argentino disponibile. Il paragone con Lamela è sin troppo facile, ma ancor prima di sapere se il campioncino che ha accompagnato il River Plate in serie B si unirà alla Roma (questione di ore) o ad un'altra squadra italiana, possiamo far pendere l'ago della bilancia decisamente a favore di Alvarez. E' un giocatore completo, polivalente, dotato di grande classe e perfetto per essere schierato nel tridente di Gasperini. Alvarez non è innamorato del pallone e non tenta giocate inutili. Sa diventare essenziale, come lo stile di gioco del Velez Sarsfield, la piu' europea tra le formazioni albicelesti. Alvarez proviene da annate altamente competitive dove ha collezionato due titoli, un secondo posto ed una semifinale di Copa Libertadores, non ha beneficiato del posto fisso solo perchè il tecnico Gareca pratica spesso il turnover. Il suo talento ha permesso a Santiago Silva di andare regolarmente a segno e lo stesso può accadere per Milito che, una volta riabbracciato Gasperini, vuole lasciarsi alle spalle una stagione fallimentare. L'Inter si appresta a salutare Snejider, finito senza una precisa collocazione tattica nel nuovo modulo nerazzurro, il Manchester United è pronto a fare ponti d'oro per l'olandese il quale, a differenza di Milito, non potrà riscattare a Milano un'annata decisamente sotto tono.
Valeri Bojinov e Luis Jimenez hanno appena lasciato l'Italia dopo un'avventura durata circa un decennio. L'attaccante bulgaro paga un'infanzia troppo precoce che ha fatto preludere ad un futuro da fuoriclasse, a fronte di una carriera da mestierante del ruolo che dal 2007 ha attraversato una evidente fase di involuzione destinata, si spera, ad essere infranta dallo Sporting Lisbona. Il fantasista cileno ha infine fornito la magia piu' attesa, riuscendo a liberarsi dal contratto con la Ternana dopo nove, lunghissimi anni, il colpo di bacchetta l'ha dato il famoso articolo 17, là dove hanno fallito Fiorentina, Lazio, Inter, Parma e infine Cesena, per il Mago l'unico smacco è lo scarso valore calcistico degli Emirati Arabi compensato però da un ingaggio ben sopra le righe.
Il Siena ha ingaggiato Paolo Grossi. Segnatevi questo nome, perchè di qui ad un anno potremmo interrogarci tutti sul perchè un elemento così valido abbia dovuto aspettare i ventisei anni di età per esordire nella massima serie. Come per Giaccherini e Parolo, in molti si stupiranno per le qualità di questo attaccante mancino balzato dall'Albinoleffe dopo una vita anonima tra il varesotto e la Brianza. Forse la risposta sta nel dato che abbiamo richiamato all'inizio: almeno la metà dell'ultima serie A è composto da calciatori stranieri, vedremo se Grossi saprà far ricredere i sostenitori dell'internazionalismo ad ogni costo.