Inter, due gol per ridare senso a una stagione
L'Inter arranca, non convince, ma vince. Ed è proprio questa, l'unica cosa che conta, perché grazie al successo contro il Chievo i nerazzurri si risollevano e provano a ridare un senso al loro finale di stagione. Leonardo punta su Eto'o e Pazzini per riprendersi la fiducia dell'ambiente nerazzurro, e consegnando a Kharja le chiavi del gioco in luogo dell'acciaccato Sneijder.
Il primo squillo di tromba del tentativo di riscossa, è quello flebilmente suonato da Samuel Eto'o, il suo fendente dalla distanza non impensierisce eccessivamente Sorrentino. Decisamente più pericoloso, è allora il diagonale che Pazzini fa scaturire dal suggerimento di Maicon. La sfera calciata dall'ex doriano sfiora il palo di pochi centimetri graziando la retroguardia ospite. La risposta del Chievo, organizzato da Pioli secondo i dettami di un solido 4-3-1-2, si verifica solo intorno alla mezz'ora, prima con l'innocuo sinistro di Bogliacino; e poi con il bel tiro di Moscardelli, abile a sfruttare un'incertezza di Ranocchia, ma impreciso nella mira. Ci pensa allora l'Inter a riconquistare il possesso del gioco, senza però riuscire a finalizzarlo come vorrebbe. Esemplificativa l'azione che chiude il primo tempo, quando né Pazzini né Maicon riescono ad avere la meglio sulla muraglia predisposta dai veneti.
La contromisura di Leonardo per provare a curare i mali nerazzurri, si chiama Wesley Sneijder; anche se il suo ingresso in campo ad inizio ripresa sortisce come primo effetto questo colpo di testa di Pellissier, alto sopra la traversa di Julio Cesar. Occasione importante, che passa però in secondo piano rispetto a quello che prima salva lo stesso portiere brasiliano in uscita su Mandelli, e poi si mangia Constant, che s'inceppa sul più bello quando avrebbe dovuto solo spingere in fondo al sacco il gol dell'uno a zero.
Impossibile non pagare le conseguenze di un errore del genere, e a presentare il conto ci pensa puntuale come una sentenza Esteban Cambiasso. Il centrocampista argentino si prende la responsabilità di scuotere i nerazzurri da un preoccupante momento di empasse, battendo Sorrentino con un destro deviato da Andreolli. Giustificata, la gioia del Cuchu, giunto al sesto sigillo di una stagione che dopo questa rete potrebbe avere di nuovo un senso. L'abbraccio tra Leonardo e Zanetti è più che eloquente in tal senso.
La riprova definitiva, viene anticipata da Sergio Pellissier, che si iscrive al festival delle occasioni fallite dai veneti, sprecando sciaguratamente il traversone di Jokic che lo aveva liberato al tiro; e sancita da tre dei protagonisti principali della trionfale scorsa stagione. Sneijder tira, Milito controlla e Maicon centra la prima rete del suo campionato. Un gol che non cancella, ma allontana i fantasmi della settimana più brutta della storia recente nerazzurra, ridando fiato ad ambizioni che sembravano archiviate in maniera definitiva. Il raddoppio non accontenta i nerazzurri, che provano ad aggiungere altri punti esclamativi sulla loro volontà di rianimare questo finale di stagione. Operazione sicuramente riuscita in chiave campionato, ed in fase di lancio anche in vista dell'Europa. Per una rimonta razionalmente inconcepibile, ma che proprio per questo solletica la lucida follia di chi crede nei miracoli.