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Inter, rivoluzione. Tutti gli scenari della svolta

Inter, rivoluzione. Tutti gli scenari della svoltaTUTTO mercato WEB
© foto di ALBERTO LINGRIA
mercoledì 6 aprile 2011, 09:002011
di Gianluigi Longari

Due pugni. Secchi, decisi, inflessibili. Due colpi che nel giro di tre giorni spazzano via tutte le ambizioni che contano nell'ambiente Inter, e aprono a pieno regime i cantieri in vista della prossima stagione.
L'ambiente calcio, conosce Moratti dal 1995, sa che Leonardo a meno di clamorosi risvolti nel finale di stagione vestirà un ruolo diverso da quello di allenatore nell'organigramma nerazzurro, e da' per scontata una rivoluzione capillare, che andrà ad investire la guida tecnica prima ancora che quella relativa alla rosa di giocatori.
Otto gol al passivo nelle due partite che valgono una stagione sono un macigno troppo pesante, che squassa la credibilità di Leonardo come tecnico all'interno di un ambiente ancora troppo legato a chi lo aveva preceduto, per potersi accontentare. L'Inter cambierà, ed i nomi in ballo sono nomi che contano.
Il primo, è quasi inevitabilmente quello che più si lega al passato tanto recente quanto rimpianto: Andrè Villas Boas. Conosce l'ambiente, ha già lavorato con la stragrande maggioranza dei giocatori in organico ed ha l'incommensurabile vantaggio di essere "mandato da Mourinho". Somiglianze fisiche e di atteggiamenti a parte: sa come si vince. Particolare non da poco, quello più importante.
Per capire quale sia il secondo, è invece sufficiente prestarsi ad un esercizio di logica. Cercare tra i migliori allenatori in circolazione, quello che più degli altri è in rottura con l'ambiente in cui lavora.

Ce n'è uno, per esempio, che dopo aver stravinto tutto cerca nuovi stimoli, vuole nuove sfide. E' quella stessa persona che Moratti avrebbe desiderato come successore di Mourinho ai tempi dell'addio del portoghese. E' Josep Guardiola. "Mi sento più fuori che dentro. Il mio ciclo sta per finire" le sue ultime dichiarazioni in ordine di tempo. Più o meno negli stessi giorni in cui l'Inter abdica in Italia ed in Europa. Sospetto? Decisamente sì.
Il terzo nome, forse, non c'è nemmeno il bisogno di farlo. E' quello che tutti i tifosi nerazzurri vorrebbero, è lo stesso nome che anche nella disastrosa serata di ieri acclamavano a gran voce all'uscita dello stadio. E' quello stesso allenatore che commentando la disfatta reagisce dicendo: "Possiamo ancora vincere lo scudetto e la coppa Italia, e poi nel calcio non si sa mai". E' quello che Moratti sta cercando di inseguire valutando ogni candidatura.
Avete capito tutti a chi facciamo riferimento, e con una Champions in tasca in più, il sogno potrebbe anche non essere più solamente tale.