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Inter, un crollo da record

Inter, un crollo da recordTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
domenica 16 ottobre 2011, 11:362011
di Antonio Vitiello
fonte articolo di Matteo Ronchetti per Sportitalia

Lo stato di allarme, ora, è alto. Nemmeno la sosta è riuscita a rivitalizzare l'Inter, apparsa smarrita e pallida sotto l'acquazzone di Catania. Al Massimino arriva infatti la quarta sconfitta in sei gare giocate di campionato. Record assoluto negativo. Mai i nerazzurri erano partiti così male dall'istituzione del girone unico. Bisogna risalire fino al 1924 per trovare 5 ko su 6. Un dato che fece storia, così come storico fu quel 'Clamoroso al Cibali', esclamato il 4 giugno del 61 da Sandro Ciotti. Della serie, Davide batte Golia, incredibile. Ma stavolta di sorprendente c'è poco, perché lo scivolone di Catania certifica il momento di smarrimento dei nerazzurri, il cui encefalogramma resta piatto nonostante l'opera di normalizzazione di Claudio Ranieri. Evidentemente l'esonero di Gasperini non si è portato via tutti i problemi. E' un'Inter senz'anima. Fosse almeno bella si potrebbe anche citare Cocciante.

E invece niente. Nemmeno il vantaggio istantaneo di Cambiasso riesce ad indirizzare un match in cui le due squadre sembrano giocare a ruoli invertiti: il Catania con la freschezza e l'intraprendenza di una big, l'Inter con la timidezza tipica della provinciale. Un'Inter che finisce la gara con un gol all'attivo, due tiri nello specchio della porta e Castellazzi migliore in campo. Perché il passivo sarebbe potuto essere più ampio del 2-1 finale. "Occorre lavorare molto, sia atleticamente che tatticamente, e recuperare giocatori importanti". Questa la ricetta dettata da Ranieri a fine match. Che non se la prende per il rigore, dubbio, concesso ai padroni di casa. Orsato non è Rocchi, un alibi in meno. A pochi giorni dalla gara di Champions con il Lille a preoccupare è però lo stato mentale di una squadra che sembra avvitarsi sempre più su se stessa. In caduta libera in classifica, con l'autostima e l'entusiasmo sotto i tacchi, priva di convinzione, personalità e cattiveria. Dove sia finita l'Inter campione del mondo in carica, resta un mistero.