La Juve espugna la capitale: Krasic-Matri, Roma ko
Montella lascia Borriello in panchina, e lancia il tridente Totti-Menez-Vucinic. Nei bianconeri si ferma in extremis Buffon, per influenza: Storari, dunque, difende i pali della Vecchia Signora. Centrocampo gestito da Pizarro e rinvigorito da De Rossi nei capitolini, mentre in retroguardia Mexes e Juan compongono l'ossatura centrale, con Burdisso e Riise ai lati. Nella Juventus, Matri unica punta, Krasic e Pepe a rimorchio. Melo e Aquilani a centrocampo, Motta e Grosso terzini con licenza di offendere.
Partita scoppiettante sin dai primi minuti. La Roma imposta, la Juve si limita ad aspettare e a ripartire. Krasic sembra ispirato, Delneri lo sposta alle spalle di Matri per non dare punti di riferimento agli avversari, e il risultato è una Juve che quando punge fa male, soprattutto quando il serbo decide di scendere palla al piede. Dall'altra parte, Totti prova ad accendere la luce, ma Vucinic non sembra in serata e Menez non risulta capace di saltare l'uomo come suo solito. Storari salva su Totti (gran tiro al volo) e De Rossi (botta pazzesca dalla distanza), poi Matri, allo scadere del primo tempo, mette i brividi a Doni, lanciato nell'uno contro uno. Come contorno, un buon gioco da parte di entrambe, a cui manca veramente soltanto il gol per rendere perfetto un primo tempo più che divertente.
Nella ripresa, stesso copione, con l'unica differenza che i bianconeri fanno loro la gara. Approfittando della foga giallorossa di passare, di cercare il varco vincente, e pungendo la Lupa in velocità. Prima con Krasic, al 61', con una strepitosa botta al volo in area su cross di Grosso, poi con Matri, al 75', che parte in posizione regolare e infila Doni sotto le gambe. Nel mezzo, una Roma anche sfortunata (palo di Menez), ma anche alquanto confusionaria, soprattutto in avanti. Dove neanche l'ingresso di Borriello (forse tardivo) riesce a far qualcosa.
Finisce, dunque, zero a due. Con la Juve che espugna il campo della Roma, ma con Roma comunque soddisfatta. Sì, per la prestazione comunque positiva, ma soprattutto perché nella capitale, in questi giorni, sussiste un'aria di ottimismo (a stelle e strisce) che neanche un ko pesante, rimediato contro una rivale storica, riesce a mettere da parte.