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Lazio, Meghni e quell'affare saltato col Volos

Lazio, Meghni e quell'affare saltato col VolosTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 14 febbraio 2011, 18:272011
di Riccardo Mancini

Rieccola, l'aria della prima squadra. Mourad Meghni è tornato a respirarla da una settimana. Già è tanto, dopo oltre un anno di calvario che lo ha tenuto inesorabilmente fuori dai campi da gioco. E' rientrato a Roma direttamente dal sud della Francia, dove per mesi ha sostenuto un intenso protocollo riabilitativo con l'obiettivo di recuperare quanto prima il tempo perso a causa dell'infortunio al tendine rotuleo. Quel male lo ha perseguitato per quasi due anni. Avvertì i primi dolori durante il ritiro di Auronzo di Cadore del 2009, spesso il ginocchio gli si gonfiava al termine degli allenamenti. Ha vissuto mesi difficili, mesi che avrebbero scalfito anche la tempra di un soldato. Mourad però non si è fatto abbattere, ha stretto i denti, ha resistito con tenacia. Ora, dopo essere stato ad un passo dall'Olympiakos Volos (affare saltato per il mancato accordo tra le società per la suddivisione dello stipendio), è di nuovo in gioco con la Lazio. "Ha mezzi tecnici straordinari ed è anche in buona condizione. Se ci sarà necessità in questo scorcio di campionato può darsi che venga anche utile": Edy Reja glielo ha fatto capire a chiare lettere con un messaggio inequivocabile.

Lo ha convocato ufficialmente per la trasferta di Brescia, lo ha fatto sentire nuovamente parte di un gruppo. Ieri il centrocampista franco-algerino è andato in tribuna, ma, ovviamente, non ne ha fatto un dramma. Ha seguito con trepidazione la gara del Rigamonti al fianco del ds Igli Tare, suo ex compagno di squadra ai tempi del Bologna, è scattato in piedi ai gol di Gonzalez e Kozak. E' consapevole che dovrà lavorare sodo se vorrà ritagliarsi uno spazio importante nell'ultima parte di stagione. Ma il trequartista nato a Parigi non ha paura. Hernanes sta vivendo un periodo di lampante involuzione, Mauri è infortunato e Bresciano alterna buoni spunti a pause terrificanti. Qui potrebbe inserirsi Meghni. Ma tutto dipenderà da lui e dalla sua forza di volontà. Vista l'indisponibilità del "suo" 23 (preso proprio dall'italo-australiano), per ripartire di slancio ha scelto il 31 come numero di maglia (e non il 27, ndr): è lo stesso che indossò alcuni fa a Sochaux e Bologna, spera nella buona sorte. Quella che gli ha voltato le spalle in più di una circostanza e che ora vuole riportare, a tutti i costi, dalla sua parte...