Le parate di Abbiati, la Juventus e Giampaolo: top e flop del campionato
Bianconeri al comando, come da un po' di tempo a questa parte. Udinese e Juventus rispettivamente seconda e prima, con il Milan a inseguire grazie ai gol di Zlatan a Ibrahimovic. L'Inter affonda al quintultimo posto, il Bologna con Pioli pare rinato. La Lazio si conferma squadra di vertice, mentre Lecce e Novara si dividono la posta: un punto che non serve proprio a nessuno.
I top
Gaston Ramirez - Discese, gol, assist. Fa tutto lui nel Bologna di Pioli, ed era effettivamente un delitto lasciarlo fuori come faceva a inizio stagione Bisoli, forse condizionato dalle voci di mercato. Fa segnare anche il Di Vaio non certo all'altezza di questa stagione, procurandosi un rigore solare (anche se c'è una zona grigia nel regolamento: è giusto concedere la massima punizione o concretizzare il vantaggio?).
Le parate di Abbiati - Prende due gol, ma è incolpevole su entrambi. Para tutto, riprendendosi da un inizio difficile. La parata su Osvaldo è da vero e proprio gatto, grazie a riflessi clamorosi.
La Juventus - Derby d'Italia e primato, che chiedere di più? Mett sotto scacco l'Inter per ottanta minuti, potrebbe anche dilagare ma Del Piero sbaglia la conclusione e l'arbitro non concede un rigore solare (vale il discorso precedente di Ramirez, però) su Marchisio. Conte sta facendo un lavorone, l'impressione è che possa arrivare in fondo solo per la mancanza di Coppe, non tanto per la ricchezza della rosa.
I flop
Marco Giampaolo - Altro giro, altra sconfitta. Stavolta quella con il Parma è davvero una mazzata, perché è arrivata senza lottare, con un Giovinco decisamente in giornata non eccelsa realizzativamente. Mirante rimane quasi spettatore.
La difesa del Chievo - Gli anni passati la retroguardia clivense subiva pochissimo, in questa stagione anche Sorrentino sta avendo cali preoccupanti. Forse è perché si trova gli avversari sbucare da qualsiasi parte.
Il Napoli pre-Champions - Mazzarri ha ragione, è giusto giocarsi una Champions che dà lustro e soldi. Sicuramente meglio di un'Europa League in cui la vincitrice prende poco più dell'ultima squadra qualificata ai gironi Champions League. Però quest'anno bisogna consolidarsi, arrivare almeno terzi è troppo importante.