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Napoli, che mazzata: l'Udinese espugna il San Paolo

Napoli, che mazzata: l'Udinese espugna il San PaoloTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
domenica 17 aprile 2011, 22:452011
di Luca Brivio

Voglia di sognare in grande, di continuare a correre verso un obiettivo per entrambe inimmaginabile ad inizio campionato e per cui adesso vale la pena di lottare fino all'ultimo respiro: Napoli ed Udinese si trovano di fronte al San Paolo consapevoli di dover aggiungere una ciliegina ad una stagione già eccezionale, per renderla unica.

Voglia di scudetto contro bisogno di Champions, seconda miglior difesa interna contro miglior attacco esterno, insomma Mazzarri contro Guidolin: purtroppo non Cavani Lavezzi contro Di Natale Sanchez, per via dell'assenza dei 2 folletti bianconeri.

In realtà il primo brivido lo provoca proprio il loro sostituto, German Denis, che chiama De Sanctis al miracolo dopo 3 minuti, trovando però la manona del portiere opposta al suo mancino bruciante.

La risposta del Matador, caricato a mille dalla folla napoletana, è immediata: prima un sinistro che non gira abbastanza per insaccarsi sotto l'incrocio e subito dopo un rasoterra tagliente di destro fanno sudare freddo Handanovic, che in entrambi i casi sembrerebbe battuto dalle traiettorie dell'uruguaiano.

Il portiere sloveno, però, toglie dalla sua rete l'1-0 del Napoli in chiusura di tempo, con una parata portentosa su Lavezzi, che devia il cross di Cavani da 5 metri: la smanacciata che salva lo 0-0 vale almeno quanto un gol.

Anche Marek Hamsik, non pervenuto nella prima frazione, cerca di farsi vedere in apertura di secondo tempo ma svirgola da buona posizione, esagerando con l'esterno.
A sbloccare la serata, però, ci pensa proprio il giocatore più chiacchierato alla vigilia: il missile che Inler spedisce nell'angolo alla sinistra di De Sanctis al minuto 9 è folgorante e fa quasi passare in secondo piano la mancata esultanza dello svizzero, che stando alle statistiche cartacee non è uno dei tanti ex della gara, assumendo le sembianze di una preziosa conferma di mercato.
A tramortire definitivamente Mazzarri arriva però, dopo 7 minuti, anche il montante più duro: la discesa di Armero è irresistibile e l'esecuzione implacabile di Denis - lui si, un ex, ma con grande esultanza annessa - da guardare e riguardare. Come contro la Lazio, dunque, doppio svantaggio al quarto d'ora della ripresa per i partenopei, stavolta però troppo nervosi e sfortunati, come sulla traversa colta da Maggio con un'incornata prepotente, poco prima della mezzora.
Il colpo di scena potrebbe arrivare al 41°: rigore ed espulsione di Domizzi, dopo trattenuta su Lucarelli, che provoca i primi accenni di rissa, con lo scatenato Armero tenuto a freno a stento dai compagni ed alcune mischie che Tagliavento cerca di sciogliere senza troppo successo.
L'errore di Cavani e la parata di Handanovic - al 5° penalty neutralizzato quest'anno - fanno precipitare però i tifosi nella disperazione, nonostante il punto della bandiera siglato da Mascara all'ultimo respiro.
E' la prima sconfitta interna del 2011 per gli azzurri, che mancava dall'1-2 del 25 ottobre contro il Milan e contro l'Udinese addirittura dal 21 gennaio 2001: soprattutto, è la conferma che i bianconeri - a meno uno dalla Lazio - sono in piena corsa Champions. Mentre il Napoli, visto anche il calendario, rischia di tramutare i fantastici sogni scudetto della vigilia in spettri altrettanto innominabili.