Paragone illustre e classe pura: tutto sul talento che ha stregato il Napoli
Vederlo in campo crea quasi un senso di disorientamento. Mai tanta grazia e tanto talento sembra aver investito un calciatore dagli occhi a mandorla. Ryo Miyaichi, centrocampista giapponese classe '92, ha stravolto tutti i canoni non scritti del calcio. E' in possesso di una rapidità in fase di avanzamento e di un talento che sembrava dovesse essere esclusiva dei sudamericani e di pochi, pochissimi, calciatori europei. Non è così, al Feyenoord - dove sta muovendo i suoi primi passi nel calcio professionistico - viene già soprannominato Ryodinho.
Debutto in Eredivisie il 6 febbraio e sei giorni dopo trova già la prima rete: bravo a sfruttare un assist dalla destra, ad addomesticare il pallone e a trafiggere Pasveer con un preciso sinistro. Non lasciamoci però ingannare dal gol, Miyaichi è un destro naturale che predilige la corsia mancina solo perché in questo modo può accentrarsi e tentare la conclusione o, più frequentemente, spaccare le difese avversarie con i suoi assist. E' un esterno con caratteristiche quasi prettamente offensive.
Il Napoli l'ha visto giocare e ne è rimasto fulminato, ha chiesto informazioni e ha ricevuto un lungo dossier che non avrà fatto di certo piacere ai dirigenti partenopei.
Miyaichi giocava fino alla scorsa estate nella Chukyo University. Un torneo scolastico ha subito messo in mostra le sue indiscusse qualità tecniche. Arsenal e Ajax hanno fatto partire una contesa di mercato in cui a spuntarla è stato Wenger, bravo - come ammesso dallo stesso giapponese - a insistere di più. Il manager dei gunners, che ha ultimato l'operazione lo scorso settembre lo voleva in squadra già da gennaio, ma le restrittive regole riguardanti i calciatori non europei che sbarcano in Inghilterra hanno di fatto rimandato il suo arrivo in Premier League. Dopo aver siglato un contratto di cinque anni con l'Arsenal, il calciatore s'è trasferito in prestito al Feyenoord, dove fin da subito è diventato titolare entrando nel cuore dei tifosi.
In patria già lo paragonano a Lionel Messi. Paragone azzardato, che però rende l'idea della considerazione che il Giappone nutre nei confronti di questo giovani fenomeno.