Risposta a Pato o diciottenne dimenticato?
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La risposta nerazzurra ad Alexandre Pato. Ecco come veniva presentato Philippe Coutinho Correia - gioiello grezzo nato a Rio de Janeiro il 12 giugno del 1992 - durante l'afosa estate del dopo Mourinho. Acquistato nel corso del 2008, quando di anni ne aveva solo sedici, per una cifra di poco inferiore ai quattro milioni di euro. Coutinho ha stregato la dirigenza meneghina sin dai primi giorni di ritiro, con giocate d'alta classe accompagnate da una genuinità dovuta alla verdissima età. Tanto da convincere Benitez a farlo esordire alla prima gara di campionato, nello zero a zero di Bologna, con un Viviano sugli scudi capace di frustrare ogni conclusione verso la porta. Prima presenza da titolare nel Derby d'Italia, oramai un girone fa, contro la Juventus ed ecco aprirsi le porte della Seleçao di Mano Menezes.
Il 4-2-3-1 del tecnico brasiliano parla milanese, almeno in attacco: Robinho sulla destra, Coutinho a sinistra, Pato come punta centrale. L'interista viene sostituito al 46', ma tanto basta per spedirlo nell'Olimpo verdeoro, entrando nella ristretta cerchia di diciottenni che hanno indossato la maglia della nazionale maggiore sudamericana. Da lì in poi poche presenze, due assist contro il Tottenham e nel pareggio contro la Sampdoria, e un infortunio che ne ha bloccato la crescita. L'infermeria si è svuotata, lasciando a Leonardo l'imbarazzo della scelta e la possibilità di puntare sui vari Milito, Eto'o, Pandev e il nuovo arrivato Pazzini. Per la gara contro il Bayern Monaco non ci saranno né Milito, né Pazzini, e Coutinho è ben più che un'opzione. Per dimostrare che non è un bluff, ma la risposta nerazzurra a Pato.