Sampdoria, E. Garrone: "La retrocessione sarebbe un danno enorme"
Edoardo Garrone, figlio del patron della Sampdoria, Riccardo, presidente di ERG, consigliere della società blucerchiata e membro del Comitato Strategico, ha parlato a La Gazzetta dello Sport dell'attuale difficile situazione che stanno vivendo in questo periodo società, squadra e tifosi: "Qui tutti hanno compreso che la retrocessione sarebbe un danno enorme per ogni componente della Samp, lo sarebbe per la dirigenza, per i tifosi ma anche per i giocatori. Io però non devo fare minacce. La cosa non deve essere scambiata per buonismo, il messaggio penso sia arrivato chiaro. Ho visto i giocatori concentrati sull'unico obiettivo possibile: la salvezza, da conquistare attraverso cinque partite fondamentali, da affrontare al 110%, pensando a una sfida alla volta, cominciando da Bari. Io credo nella salvezza. Il calcio è questo, ci sono sempre momenti belli e momenti difficili, non li puoi scegliere. Io ci metto disponibilità e determinazione. In fondo sarebbe troppo semplice farsi vedere solo al momento della vittoria. Credo che sia molto più importante far sentire la propria presenza quando le cose si fanno difficili. Spero di poter essere a Bari, anche se ho un impegno di lavoro in Sicilia, se no ci sarà mio fratello Vittorio. La famiglia è vicina alla squadra, sempre. La nostra assenza nella gara contro il Lecce è stato solo un episodio fortuito".
Garrone ha poi parlato dell'episodio avvenuto martedì scorso all'esterno del campo di allenamento di Bogliasco tra i tifosi e il tecnico di Alberto Cavasin: "In questi casi bisogna sempre vedere i due lati di una medaglia: credo che sarebbe stato decisamente meglio se questo fatto non fosse avvenuto, ma la colpa va soprattutto alla situazione contingente, a quel nervosismo inevitabile a cui portano i cattivi risultati, coinvolgendo i tifosi e l'allenatore. Una lettura positiva c'è: questa è la dimostrazione di attaccamento viscerale a questa squadra. Naturalmente mi riferisco solo al caso di Bogliasco, per gli eccessi avvenuti prima non ci sono giustificazioni: la violenza e le minacce non sono tollerabili. Cavasin? Sarà l'allenatore della Sampdoria fino all'ultima partita di questo campionato".