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Torino, tutti uniti. I conti si faranno alla fine

Torino, tutti uniti. I conti si faranno alla fineTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Mariani
venerdì 4 marzo 2011, 14:412011
di Elena Rossin
fonte TorinoGranata.it
I playoff sono l'obiettivo comune. I tifosi hanno il diritto di essere arrabbiati, ma sanno che l'unione è l'unica forza. La resa dei conti, senza sconti per nessuno, a fine stagione.

La tifoseria non ne può più della società, dell'allenatore e della squadra. Tutti sono colpevoli di questa mediocre stagione e tutti sono oggetto di contestazione. Il campionato, però, non è ancora finito, mancano tredici gare e nonostante i soli quarantun punti conquistati il sesto posto - l'ultimo utile per disputare i playoff seppur in coabitazione con il Pescara - c'è; quindi non si può mollare. Lottare fino all'ultimo respiro è dovere di chi scende in campo. Non si chiede ai giocatori di farlo per la maglia o per i tifosi: queste sono richieste che si fanno a chi si sente parte integrante dell'essere uno da Toro e a chi ha lo spirito del Toro nel proprio Dna. Ma semplicemente si chiede ai giocatori di guadagnarsi onestamente lo stipendio, esattamente come deve fare qualsiasi lavoratore.

Per il bene del Toro bisogna stare tutti uniti e marciare verso la meta: i playoff. I tifosi hanno il diritto di provare indifferenza verso tutti, ma essendo gli unici ad incarnare l'essenza del Toro sanno che è il momento di accantonare, ovviamente non abbandonare, i diritti e di tirarsi su le maniche alla Valentino Mazzola e indicare la strada da percorrere, mettendosi in testa al gruppo per tirare la volata finale. E' chiaro che poi finita la stagione si faranno i conti fino all'ultimo decimale e nessuno avrà diritto a sconti, perché nessuno ha accumulato neppure un microscopico bollino da utilizzare come bonus.

La partita di lunedì sera a Vicenza non dovrà essere considerata l'ultima spiaggia, perché altrimenti prevarrà la paura di sbagliare e allora si sbaglierà. Questa rosa è psicologicamente troppo fragile, come troppe volte ha già dimostrato in questo campionato, per riuscire a reggere un impatto emotivo forte: da dentro o fuori. I giocatori dovranno avere la mente sgombra e pensare solo a giocare in modo semplice: tenere la testa alta per guardare dove sono posizionati compagni e avversari e tirare. Il Vicenza ha vinto undici partite, ne ha pareggiate cinque e perse dodici, ha realizzato ventinove gol e ne ha subiti trentadue. Non è una corazzata. Non fa paura. Lerda e i giocatori possono vincere. I tifosi li applaudiranno.