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Abete: "Serie A da riformare, nuove idee per l'Europa League"

Abete: "Serie A da riformare, nuove idee per l'Europa League" TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 20 novembre 2012, 22:192012
di Alessio Calfapietra

Ospite d'onore al premio internazionale "Sport civiltà", Giancarlo Abete è intervenuto ai microfoni di Stadiotardini.com toccando vari argomenti. Il primo riguarda il clima surriscaldato fra Inter e Juventus che il Presidente Federale vorrebbe stemperare: "Questo non significa non mantenere le proprie posizioni fortemente differenziate, e mi riferisco a Calciopoli e a questa competizione che da sempre accompagna i grandi club, però il futuro ci proietta su una qualità diversa degli stadi, sulla valorizzazione dei vivai, sulla competitività a livello internazionale, sull'equilibrio costi ricavi, sull'abbattimento di ogni forma di vicinanza nei confronti dei violenti. Le scorie riguardano più il passato che non il futuro e questo non penso che sia di interesse né dei club, né del calcio italiano".

Abete si sofferma sulla ventilata e per certi auspicata riforma dei campionati: " E' una opportunità quella di avere un campionato più snello per poter avere una maggiore competitività a livello internazionale, meglio qualificare gli impegni ed evitare questo sovraffollamento del calendario internazionale, soprattutto per i club italiani che danno giocatori a tutte le nazionali, non soltanto a quella italiana, però ricordavo sul palco che nei cinque campionati principali europei, soltanto in Germania hanno un campionato a 18 squadre. La Spagna sta vincendo in tutto quanto il mondo con un campionato a 20 squadre, l'Inghilterra ha una Premier League di qualità con 20 squadre, la stessa cosa avviene per la Francia: quindi bisogna cercare da una parte di lavorare in questa direzione, dall'altra parte di non commettere l'errore di creare un collegamento diretto tra la riduzione del numero delle squadre e un miglior livello competitivo del nostro calcio, perché quello che vale per l'Italia può tranquillamente valere per l'Inghilterra, che tra l'altro dà un valore alle Coppe nazionali, di gran lunga superiore di quello che ha l'Italia, per tradizione storica".

Il Presidente Federale lancia poi una proposta molto suggestiva - tra l'altro già avallata da Platini - per valorizzare definitivamente la tanto bistrattata Europa League: "Quest'anno abbiamo la prova del nove, perché abbiamo quattro grandi squadre, comunque quattro squadre importanti, che giocano in Europa League: il Napoli, l'Inter, la Lazio e l'Udinese, sono tutte e quattro competitive, c'è qualche difficoltà in più per l'Udinese, ma possibilità per Napoli, Lazio ed Inter di andare avanti. C'è sempre stata, in Italia, una sottovalutazione dell'Europa League e questo è un grave errore, perché poi, con la sottovalutazione dell'Europa League, siamo arrivati a perdere la quarta squadra della Champions, a perdere posizioni nel ranking internazionale e l'Europa League vede primissime squadre, squadre di qualità che competono e quindi noi non dobbiamo avere l'impressione che esista solo la Champions League. D'altro canto quest'anno, dopo tantissimi anni, siamo andati a fare la Champions a gironi soltanto con due squadre - osserva Abte - perché avevamo la terza squadra ai preliminari, l'Udinese, che ha perduto lo spareggio per il secondo anno consecutivo e noi ci troviamo ad avere soltanto due tra le 32 squadre che partecipano ai gruppi della Champions League, quindi bisogna valorizzare l'Europa League che peraltro dà l'opportunità di poter competere poi nella Supercoppa, per il vincitore. C'è una mia proposta e poi c'è anche un impegno del presidente Platini, che lo sta portando avanti, in maniera idonea, di valorizzare i risultati ottenuti nella Europa League facendo sì - annuncia il Presidente FIGC - che le prime squadre che si qualificano nella Europa League possano accedere alla Champions dell'anno successivo. Questo aiuterebbe molto, perché di fatto un club, nel momento in cui inizia una stagione, e partecipa all'Europa League, ha due opportunità per arrivare alla Champions: o quella di qualificarsi in maniera significativa nel proprio campionato, o quella di arrivare nelle prime posizioni dell'Europa League".